Dall'Archivio di Bruno Bonomelli: una foto dell'anno 1948 nella quale si riconoscono, da sinistra in piedi, Renato Colosio, non abbiamo identificato il secondo, Sandro Calvesi, Lorenzo Toso, Luigi Cabrioli, Gino Paterlini, Amos Matteucci, Tonino Siddi, Armando Ossena. A terra, Idel Cabrioli e Luciano Paterlini
La serata degli atleti bresciani a Castenedolo ci offre il destro per ritornare alla storia dell'atletica, bresciana o italiana che sia, che poi è il nostro compito prioritario, obbligo statutario addirittura. Prospettiva storica che abbiamo trascurato negli ultimi mesi in favore di una "attualità olimpica" all'interno del progetto multisport che va sotto il nome, ormai straconosciuto, di "Sognando Olympia". La serata rientra nel progetto - che ha ancora qualche puntata - e, nel contempo, è l'occasione per pubblicare un articolo del nostro storico per eccellenza: il vicepresidente Marco Martini. E fortuna che non si è spazientito, visto che questo "pezzo" era in lista d'attesa da parecchio, forse oltre il lecito. Il professor Marco ci perdonerà...speriamo. Dunque, qui si parla di un atleta che bresciano non era di nascita, ma di adozione alla "corte" di Sandro Calvesi. Eclettico velocista, versatile, sempre pronto a dare il massimo, staffettista eccelso si per quella veloce sia per quella del miglio. Estroverso anche fuori dalle piste di atletica. Piacevolissima la lettura dello scritto (in duplice versione Word e PDF) di Marco Martini, il quale ci racconta anche della "occasione perduta" per il tosto quattrocentista sardo ai Giochi Olimpici di Londra 1948.
La Gazzetta dello Sport, nella seconda edizione di mercoledì 27 maggio 1942, pubblica una corrispondenza da Napoli a firma ar.co. che tratteggia, per la prima volta dunque su scala nazionale, la figura di Antonio Siddi: «Siddi è un gran bell’atleta, dotato di mezzi fisici non comuni, e di una buona impostazione stilistica», azzardando anche un pronostico che vede «dischiuso, innanzi a lui, il più vasto orizzonte». Il ragazzo ha appena compiuto 19 anni e allo stadio Partenopeo, a Napoli, in una prova del Gran Premio Quadriennale, manifestazione giovanile con finalità Giochi Olimpici 1944 più nota all’epoca semplicemente con la sintetica dicitura di Q44, centra due vittorie a suon di primati sardi assoluti: 1:58.0 sugli 800 sabato 23, 51.1 sui 400 domenica 24. La «vittima», spodestato cioè come primatista regionale, è Manfredino Siddi, il fratello maggiore, che lo aveva ispirato e condotto sulle vie della pratica del nostro sport. Antonio, per tutti «Tonino», aveva già lasciato intravedere grandi possibilità nel 1941, conquistando la medaglia d’argento sugli 800 metri ai Campionati nazionali della Gioventù Italiana del Littorio (GIL), il 14 settembre a Milano. L’emergere di tali qualità nel fratello minore, convinse Manfredino a dedicarsi allo sport più sul piano educativo che non su quello agonistico, e da allora la numerosa nidiata di Alessandro Siddi e Francesca Cao, ben 12 figli, ebbe un solo rappresentante di elevato livello tecnico.
Da una famiglia amante dello sport, della chitarra, e ricca di allegria, non poteva che uscire fuori un mattacchione sempre pronto allo scherzo, alle marachelle da eterno monello, a prendere iniziative; irrefrenabile, per fortuna, anche nella generosità, verso il prossimo come in pista. Il suo spirito di avventura lo conduce, già nel 1942, lontano dalla sua Sassari, e approda nella Capitale alla Società Sportiva Bruno Mussolini. Il 4 giugno all’Acqua Acetosa vince i 400 ai campionati regionali laziali (non partecipa agli 800), e il 14 giugno a Parma, nei campionati italiani assoluti di staffette, conquista la medaglia di bronzo nella 4x400. Un mese dopo è a Bologna per gli Assoluti: l’11 luglio migliora ulteriormente il record sardo degli 800 in batteria con 1:57.6, e in finale giunge quarto; il 12 finisce quinto nei 400. Poi però le vicende belliche tarpano le ali ai sogni di migliaia di giovani. Tonino rientra nella città natia. Finisce sesto sui 400 il 13 settembre a Milano ai Campionati nazionali GIL, e terzo negli 800 il 20 settembre a Firenze ai Campionati nazionali universitari, sempre con rappresentative di Sassari.