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Qualche anno fa "Le Monde", il miglior giornale che sia dato di leggere, dedicò un ritratto a Carlo Caracciolo, allora presidente onorario del gruppo editoriale "L'Espresso", e ne diede una cristallina definizione:"l'uomo che non amava vedere morire i giornali". In punta di piedi, ci associamo. È un dispiacere veder scomparire una testata, e noi, oggi, siamo qui per questo rito, malauguratamente.

Capolinea, si scende. Il bus non prosegue, va al deposito, non c'è ( e non ci sarà?) corsa di ritorno? Guardatela: è l'ultima copertina della rivista bimestrale "La Corsa", dicembre 2012. Nacque come "Jogging" in piena esplosione maratomaniacale, con dei... (riempite a piacimento) vestiti da emiri e le pagliacciate dei cani con il numero, che chiamano "pettorale", in questo caso era un "dorsale" visto che stava sulla schiena della povera bestia che se solo avesse potuto parlare..... "Jogging", creatura voluta dallo "Steva", all'anagrafe Amedeo Stevaraglia, con la Publimaster srl, che stava già sul mercato della pubblicistica sportiva con parecchie testate, di sci soprattutto, vista la presenza nel gruppo di Maria Grazia Marchelli, due Giochi Olimpici bianchi (1952 e 1956) onorati. Era il 1980, alla presentazione in un ristorante milanese (me par) c'era perfino Gioannbrerafucarlo, con a fianco un orgoglioso "Steva". Vedete nella copertina? in alto a destra, c'è uno stelloncino, dice 32° anno, 194 numeri mandati in edicola.

Con un breve comunicato, l'attuale proprietario della editoriale, Sandro Zonca, si arrende. Le poche righe dicono quello che non avremmo voluto leggere: "Informiamo i signori i nserzionisti, le società sportive, le associazioni tutte e, più in generale, i sostenitori della nostra rivista "La Corsa" che il numero di febbraio 2013 non sarà pubblicato. La sofferta decisione dell'editore di sospendere temporaneamente le pubblicazioni nasce dalla consapevolezza che, finché non ci sarà almeno un accenno di un'inversione di tendenza della nostra economia, ogni investimento sarà pressoché vano ed improduttivo. Per il momento vi ringraziamo per averci seguito fino ad ora e speriamo di poter ricominciare con le pubblicazioni in un futuro tanto prossimo quanto migliore. [Ufficio stampa La Corsa] ".

Noi dell'ASAI, se non altro per dovere di solidarietà, ci associamo all'augurio del futuro prossimo e migliore (Zonca, faccia il possibile, e anche l'impossibile). Il nostro Archivio ha un debito di riconoscenza con "La Corsa", che non ci ha mai fatto mancare il suo aiuto, dando spazio alle nostre Assemblee annuali, recensendo i nostri libri, facendoci sentire che potevamo contare su qualcuno. Grazie all'amico, sempre attento e generoso, Walter Brambilla, alle persone della redazione, all'editore.

Purtroppo l'atletica italiana perde un'altra corda vocale, speriamo non rimanga del tutto afona, nel momento in cui invece avrebbe tanto, ma proprio tanto, bisogno di voce, di voci. È triste constatare la mancanza di interesse, la povertà intellettuale di un mondo (quello dell'atletica), che non investe un solo Euro per pubblicazioni, riviste, libri. Ne sappiamo qualcosa noi dell'ASAI. In sovrapprezzo, si vedono oggi, a distanza, i frutti della politica dissennata dei faraonici tempi andati: regalare, gettare diremmo, le pubblicazioni. Oggi il mantra è la crisi. Comprendiamo le angosce di un imprenditore che deve pagare gli stipendi. Ma è questo nostro mondo sportivo che è ridotto a miseranda parrocchia di arraffoni. Crisi? Sì crisi, ma di valori, di intelligenze, di volontà. Crisi? Ma mi faccia il piacere! direbbe il Principe Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di Bisanzio Gagliardi, in arte Totò. È soprattutto un problema di cattiva educazione, ben condito con la pidocchieria.

E di pidocchi si può anche morire.