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Raccontando la prima gara nazionale del discobolo Adolfo Consolini, ventenne, di cui abbiamo riferito pochi giorni fa, ci è venuta curiosità di spulciare anche tutti gli altri risultati, visto che li avevamo completi fra le mani. Stiamo parlando, per quelli distratti o di memoria corta, dei Campionati nazionali dei giovani fascisti che si celebrarono a Firenze dal 28 settembre al 3 ottobre del 1937, che secondo numerazione imposta allora era l'Anno XV, rigorosamente numero romano.

Scorrendo dunque gli altri risultati - quelli completi di peso e disco hanno fatto da appendice nel precedente articolo -  si individuano nomi di ragazzi che, negli anni successivi, sarebbero diventati protagonisti dell'atletica nazionale. Nel giavellotto il primo e il secondo classificato lasciarono le loro impronte sulla specialità: Amos Matteucci, che stabilì il primato italiano, partecipò ai Campionati d'Europa 1950 e ai Giochi Olimpici 1952, otto titoli italiani, e Antonio Vuhassina (a quei tempi si scriveva così, la "k" era stata soppressa), zaratino, caduto sul fronte dalmata nel giugno del 1943. Primo nel salto triplo un futuro decathleta, due volte campione italiano, Armando Ossena, che vestirà la casacca della gloriosa Società Ginnastica Reyer di Venezia. Sui 3 mila metri siepi s'impose il napoletano Ferdinando Migliaccio, il quale già l'anno successivo vincerà il titolo nazionale assoluto, e lo ripeterà ben undici anni dopo, nel 1949. Il suo crono - 9:53:00 - sarà il secondo di quell'anno.

Trattando di gare di mezzofondo, localizziamo un nome che ha lasciato impronte profonde negli anni '40, soprattutto nella corsa campestre: quello del cremonese Giuseppe Italia, che vestì i colori di numerose società, anche a Brescia e a Piacenza. Italia, in quei Campionati, fu settimo nei 1500 metri e quarto nei 3000 siepi. Nel mucchio della "venti" di marcia, solamente quindicesimo, il torinese Valentino Bertolini, che diverrà buono specialista della "cinquanta", vincendo due titoli nazionali (1946 e 1948) e partecipando ai Giochi Olimpici di Londra '48. Un altro che si fregiò di un titolo nazionale (1940) il martellista Wladimiro Superina, nativo di Fiume, per parecchi anni sulla breccia, lo troviamo ancora fra i primi dieci italiani nel 1951. La gara fiorentina del martello offre altre due annotazioni: il decimo posto (metri 29,27) di Teseo Taddia, l'atleta che, negli anni 1940 - 1957, si inserì nella élite europea e vinse 14 titoli nazionali, e il sedicesimo (metri 27,25) dell'eclettico Armando Ossena, primo nel salto triplo.

Un altro confuso (diciottesimo) nel mucchio della maratonina (km 17) il napoletano verace Salvatore Costantino, collezionista di titoli nazionali nella corsa campestre, nella maratonina e nella maratona, con presenza olimpica a Londra 1948. Il vincitore sulle strade fiorentine fu il teramano Osvaldo Marconi, che avrebbe vinto il titolo di maratonina nel 1945, per il Centro Sud.

Un piccolo ritaglio di annotazioni, senza la pretesa di aver detto proprio tutto.