Quando vi abbiamo detto che al Memorial Adolfo Consolini, a Castenedolo, erano presenti più fotografi che ai Campionati del mondo, pur facendo una tanticchia di tara alla presuntuosa affermazione, non scherzavamo del tutto. Oggi vi presentiamo gli scatti di Chantal Peiano Delpero, e già vi avvertiamo che non è finita qui, abbiamo in serbo altri servizi fotografici, quello di Chantal è disponibile da adesso sul sito https://www.collezioneottaviocastellini.com/.
Cogliamo l'occasione per fare un riassunto finale della partecipazione al Memorial Consolini. Questi i partecipanti che hanno onorato l'esibizione: Carmelo Rado, Diego Fortuna e la figlia Diletta, Luciano Zerbini, Oney Tapia, Domenico Canobbio (da quaranta anni primatista bresciano del lancio del disco, 50.04 nel 1977), Renato Biatta, Aronne Romano e suo figlio Michele, Francesca Ceccarelli, Veronica Rossetti (la quale dopo l'esibizione castenedolese ha vinto i titoli lombardi juniores sia nel disco che nel peso, e il mercoledì successivo, a Chiari, ha migliorato il proprio primato personale nel disco con 41.82, la signorina gareggia per l'Atletica Brescia 1950), Arnaldo Pini, atleta della Pro Sesto, Alberto Panzarin (58.84 nel 1998, oggi responsabile tecnico delle Fiamme Azzurre). Per motivi familiari, all'ultimo momento ma ampiamente giustificato, non ha potuto essere presente Hannes Kirchler, il quarto italiano nella lista di ogni tempo a superare i 65 metri.
Ospiti graditi Franco Sar, Gaetano Dalla Pria, Adolfo Rotta (che insieme a Rado hanno poi ricordato la figura del campione di Costermano nel successivo incontro con il pubblico); inattesi Gian Carlo Sisti, velocista che gareggiava con la maglia Pirelli, Fabio Monti, figlio del mai dimenticato Carlino Monti, medaglia di bronzo con la staffetta 4 x 100 ai Giochi Olimpici di Londra 1948, dove Consolini vinse l'oro e Beppone Tosi l'argento nel disco, unica doppietta nella storia olimpica italiana. Fabio è stato per molti anni giornalista alla redazione sportiva del "Corriere della Sera". Infine, altro campione che le Olimpiadi le ha vissute da vicino, Dario Badinelli, cresciuto nella famiglia della Virtus.
Nutrita anche la presenza di soci del nostro Archivio Storico. Viaggio lunghetto per Bruno Cerutti, venuto da Coggiola, provincia di Biella, dove è atleticamente cresciuto Carmelo Rado, che ha vestito i colori della Unione Giovane Biella (colori che lo accompagnarono ai Giochi di Roma); Alberto Zanetti Lorenzetti con la signora Rosa, Giuseppina, Luciano e Marco Peiano, Elio e Marco Forti, e due atleti che si ricordano bene quel magico anno 1960: i bresciani Albertino Bargnani e Giulio Salamina, due "prodotti" della nidiata di Bruno Bonomelli. Qualche schizzo di ricordi dei due in quell'anno: Bargnani (che quell'anno stava alle Fiamme Oro Bari) nono al cross nazionale di Iseo (quel "Cross delle Torbiere" inventato da Bonomelli) e pure nono al Campionato nazionale di campestre a Viareggio; Giulio Salamina, che tirava la lima ogni giorno in fabbrica, allora tesserato per l'Atletica Brescia 1950, categoria allievi, secondo a Iseo, decimo ai "nazionali", settimo alla "Cinque Mulini" nella gara mista juniores - allievi.
Questa ve la dobbiamo raccontare. Salamina chiede ad un organizzatore:" Chi è quel signore lì, mi pare di conoscerlo...". È Gian Carlo Sisti...Giulio lo raggiunge in un balzo da corridore di 3000 metri siepi e snocciola:" Ottolina - Sardi - Sisti - Vincenzi, Arena di Milano, primato nazionale di società della 4 x 100, 41 e argotina..." traduzione dal dialetto del monaco Arnaldo, poi abbrustolito per eresia: argotina uguale qualcosina. Ci son voluti due robusti discoboli a sostenere Sisti, stordito da questo colpo da Toro Scatenato (il povero Jack La Motta che un paio di giorni fa ha lasciato la dimora terrena a 96 anni). Il tempo esatto, dopo nostro accurato controllo, fu 41.2. E bravo Giulio! Un approfondimento di questa notizia si può leggere in questa pagina.
Nelle foto: un gruppo di discoboli e di ospiti; a sx, la riproduzione della cartolina ricordo dell'evento che è stata consegnata a tutti i presenti alla esibizione e alla successiva serata: Adolfo Consolini pronuncia il giuramento olimpico a nome di tutti gli atleti partecipanti ai Giochi della XVII Olimpiade Roma 1960.