Da Olympia a Navazzo, via Rio. La fiaccola olimpica portata dall’ultimo tedoforo allo stadio “Maracanà”, alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi brasiliane, è autentica sorpresa e ospite d’onore all’incontro di chiusura di “Sognando Olympia”, il progetto multisport che ha unito diversi eventi sotto il comun denominatore dello striscione disegnato da Roberto Scolari, grafico della Tipografia Apollonio, storica azienda in Brescia.
Ottavio Castellini, coordinatore del progetto, per anni in forza prima alla FIDAL e poi alla IAAF, ed ora insediato nella sua casa sul Garda, nel buen ritiro sulle colline che addolciscono il monte attorno a Gargnano, riserva il colpo ad effetto per il gran finale. Ecco, allora, uscir fuori da un trolley una custodia cilindrica che, aperta con cura, svela il contenuto prezioso quanto evocativo. E’ la fiaccola che porta il nome di Vanderlei Cordeiro de Lima, il maratoneta brasiliano che ha coperto nella megalopoli carioca l’ultimo chilometro del viaggio del sacro fuoco acceso, mesi prima, tra i resti dei templi di Olympia. Una storia nella storia: lui, Vanderlei, è l’uomo solo al comando della 42 e 195 di Atene 2004 quando, a pochi chilometri dall’arrivo, viene placcato e strattonato da un megalomane irlandese. Quanto basta, e avanza, per fargli perdere l’occasione della vita. Ma non a metterlo fuori dal podio. Suo il terzo gradino, nell’occasione. Mai regalo è stato più gradito. Oro splendente, quello dell'italiano Stefano Baldini.
Scattano flash e frasi di ammirazione alla passerella della fiaccola. Che passa di mano in mano per le foto di rito. E rende materia al titolo di giornata. Oltre che reperto prezioso per la Collezione che porta il nome di Ottavio Castellini, da anni con sede a Navazzo. Così come, ma questa è storia più recente, per l’Archivio Storico dell’Atletica Italiana Bruno Bonomelli. Entrambi partner culturali del progetto che si è sviluppato nel corso dell’anno appena passato agli archivi su diversi fronti sportivi: atletica leggera, trial, nuoto, ciclismo, mountain bike, vela. E pure su alcuni versanti culturali e di rievocazione di imprese sportive.
Sodali al momento del “varo” il Gs Montegargnano, rappresentato da Aurelio Forti, e il Circolo Vela Gargnano. Che firmano rispettivamente la Diecimiglia del Garda e la Centomiglia del Garda. Terra e acqua che si incontrano, così come il monte affonda le proprie radici di pietra nel lago.
Amici, nessun aggettivo, per quanti si incontrano per l’occasione. Ad altri il compito di trarre i bilanci conclusivi. Che alla pattuglia dei promotori sembra essere andato oltre ogni iniziale previsione. A Ottavio il compito di sottolineare i molti “perché” che hanno accompagnato “Sognando Olympia”. Su tutti, i valori dello sport: rispetto per se stessi e per gli altri, fair play, educazione, solidarietà, cultura. Molto altro ancora. “Anche a Rio – dice con amarezza non nascosta – ho ascoltato cose su cui preferirei sorvolare. Una per tutte:ho sentito, con lo schifo, di un alto dirigente del Comitato olimpico internazionale arrestato dalla polizia brasiliana perchè invischiato in una brutta storia di mercimonio di biglietti per diversi appuntamenti olimpici”. Meglio, allora, guardarsi intorno, abbracciare e stringere la mano agli amici che si ritrovano, uniti e senza interesse di sorta dettato da fini secondi, grazie all’ospitalità della Pizzeria Running Club. I primi "grazie" vanno alle Amministrazioni comunali di Gargnano e di Toscolano Maderno, vicine con la sostanza delle iniziative messe in cantiere e puntualmente svolte nello spirito del progetto. A seguire, medaglie commemorative in bronzo con la riproduzione della mascotte dei Giochi brasiliani, Vinicius, a Roberto Scolari, il grafico allievo dell’indimenticato maestro Martino Gerevini. Poi è la volta di Franco Capuccini, presidente del Circolo Vela Gargnano, e di Aurelio Forti, anima del Gs Montegargnano e di molti altri eventi. Souvenir da Rio e incoraggiamento per Faustino Tavernini, da poco impegnato sulla strada dell’atletica. Una bellissima storia umana.
A Sandro Pellegrini, enciclopedia vivente della vela, l’affetto degli amici con i quali si è incamminato in questa avventura. Poi ci sono le fotografie di Marco Peiano, la carta fatta a mano dai Lavoratori Anziani della Cartiera di Toscolano. Sono le “anime” del Museo della Carta, che sta nella Valle delle Cartiere, in quel di Toscolano. Il loro saper fare antico si è rinnovato per la carta preziosa consegnata alla figlia di Ugo Locatelli, signora Maria Luisa, in occasione della serata-tributo che il Comune natale del campione e Sognando Olympia gli hanno dedicato a 80 anni dalla vittoria alle Olimpiadi di Berlino nella Nazionale di calcio allenata da Vittorio Pozzo. Successo bissato a Parigi due anni dopo dallo stesso campione gardesano, giocatore di Brescia, Atalanta, Inter e Juventus, al Campionato del Mondo del 1938. Gianni Marchetti, presidente dell’Associazione e Giorgio Cavallera, che l’ha guidata fino a ieri l’altro, apprezzano lo spirito del progetto, ne condividono il fine, guardano al futuro nella prospettiva di una collaborazioni da inventare.
Ha avuto la stessa impronta l’intervento di Virginio Soffientini, che si è fatto in tre...rappresentando l'Atletica Virtus Castenedolo, attivissima nel promuovere iniziative del progetto, ma anche la Fidal bresciana e lombarda. Di quest’ultima è stato nominato di recente consigliere. I valori di Sognando Olympia hanno trovato e trovano sponda sodale. Il premio Fair Play, con la stessa medaglia olimpica, è stato assegnato al presidente della Fidal bresciana, Federico Danesi, per il comportamento tenuto a Navazzo in occasione della "Diecimiglia del Garda". Ricordati i grandi contributi dati al progetto dalla Azienda Agricola Peri Bigogno di Castenedolo e le Parrocchiadi 2016 organizzate da don Alessadro Capanni a Firenze con i ragazzi della sua Parrocchia.
Apprezzamento e disponibilità per il futuro prossimo sono acquisiti all’agenda. Che non si chiude. Così almeno par di capire, tra una parola e l’altra. Progetti, cose da fare, come e quando. La “nebulosa” che nasconde allo sguardo i propositi inespressi forse si diraderà nei tempi a venire. Vedremo cosa riserveranno. Conoscendo i soggetti in campo, altre sorprese non mancheranno.
Il frizzante delle bollicine messe al fresco per tempo e la vivacità dettata dal peperoncino della pizza olimpica (inventata da Simona, Michele e Silvia della Pizzeria Running Club) stimolano i buoni propositi. E la voglia di ripartire. La strada verso Tokyo 2020, Venti-Venti come ormai tutti la chiamano, è segnata. Sul Garda, a Navazzo, la torcia olimpica con il nome di Vanderlei Cordeiro de Lima trova buona compagnia in quella donata da un altro amico prestigioso: Alberto Juantorena, doppia medaglia d’oro a Montreal 1976 sui 400 e gli 800 metri. Unico atleta, il cubano, a vincere le due prove nella stessa Olimpiade. Lui portò la fiaccola come tedoforo in uno degli ultimi chilometri ad Atene, nel 2004, ospite d’onore nella terra dei Giochi. Lui ha tenuto a battesimola Collezione Ottavio Castellini (2012) e il Miglio Olimpico di Gargnano (2015), quest’anno abbinato per la seconda edizione alla ChildrenWindCup, promossa dal Cvg in collaborazione con l’Associazione bimbo emopatico di Brescia. Evento in cui sport e sensibilità all’impegno solidaristico trovano punto di congiunzione.
La storia non finisce qui. Per ora cala il sipario su “Sognando Olympia Rio 2016”. Ma la strada è già segnata. Da Olympia a Navazzo, via Rio. Prossima fermata: Tokyo.
Le foto che corredano questo articolo sono di Marco Peiano. In alto: tutti omaggiano la Torcia Olimpica, con i padroni di casa Encarnita e Ottavio, il consigliere della FIDAL Lombardia, Virginio Soffientini, il presidente del Circolo Vela Gargnano, Franco Capuccini, Enzo Gallotta (al centro) con Soffientini e Ottavio. In basso: i rappresenanti dei Lavoratori Anziani della Cartiera di Toscolano, Gianni Marchetti e Giorgio Cavallera ricevono la medaglia-ricordo di Rio; sotto, Elio Forti, allenatore dell'anno 2016, e il suo atleta Fausto "Faustino" Tavernini, nominato atleta dell'anno.