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L’atletica italiana l’aveva festeggiata poco più di un anno fa, quando aveva raggiunto il traguardo dei cento anni di vita. Era una delle figure più interessanti dell’atletica femminile italiana, autrice di una carriera lunghissima da discobola.

Prese parte alle Olimpiadi di Berlino del 1936 ed a quelle di Londra del 1948, per poi ottenere nel 1950 una seconda presenza ai Campionati d’Europa. Quattro titoli italiani, più di venti presenze in Nazionale, otto volte primatista italiana riassumono la sua storia da atleta, alla quale seguirono le attività di allenatrice e di giornalista pubblicista.

Nel 2011 era stata premiata a Roma con Ottavio Missoni in una iniziativa che ha voluto ricordare le origini dalmate di molti campioni, ma, all’indomani della Seconda Guerra mondiale, Gabre divenne bresciana d’adozione, avendo sposato il prof. Sandro Calvesi. Il matrimonio della figlia Lyana con Eddy Ottoz ha dato vita ad una “dinastia” di ostacolisti che è ben nota.

Poco dopo aver festeggiato in ottime condizioni fisiche e soprattutto di lucidità il secolo di vita, iniziarono i primi segni di declino che si sono aggravati negli ultimi giorni, costringendola al ricovero nel nosocomio Poliambulanza di Brescia, dove è spirata.

Come è insito nella vocazione storica di questo sito, uniamo a queste poche righe di ricordo della signora Gabre - che ha partecipato per anni a fianco del nostro segretario Alberto Zanetti Lorenzetti alla gestione della società Atletica Brescia 1950 - due documenti "d'epoca". Nella foto: siamo negli anni dell'immediato Dopoguerra al Campo di atletica di Brescia, quando arrivavano grandi campioni dall'estero: qui la signora Gabre fa le presentazioni di Fanny Blankers Koen - nominata Atleta del Secolo nello IAAF Gala del 1999 - allo sprinter Tonino Siddi, che copre parzialmente il quattrocentista bresciano Gino Paterlini. Alleghiamo anche un singolare testo, pubblicato nel libro dedicato all'Atletica Brescia e scritto da Alberto Zanetti Lorenzetti: riproduce l'articolo-profilo che Sandro Calvesi dedicò alla moglie Gabre prima dei Giochi Olimpici di Londra 1948 sulle pagine del quotidiano "Giornale di Brescia".