"Passata la Manica mi produssi anche a Londra. Narratore imparziale e fedele, debbo qui accennare ad un fatto che potrebbe tornare a mio disdoro se non avessi la certezza che lo abbiamo causato arti malevoli e inqualificabili...".
Da pagina 39 del libro "L'uomo locomotiva Achille Bargossi, autobiografia e memorie", edito nel 1882 a Forlì. Si deve, prevalentemente, a Bruno Bonomelli, e in seguito a Marco Martini, se la figura di questo antesignano della corsa pedestre fu conosciuta in tutta Europa: correva contro bipedi, quadrupedi, e vinceva, vinceva, suscitava entusiasmi, ammirazione, si costruì una arena mobile che montava nelle città, nelle piazze d'armi, raccoglieva la sfida di chiunque volesse cimentarsi con lui, corse lunghissime di decine e decine di chilometri, fino a sfinimento. In Italia, Francia, Spagna, e, come abbiamo letto, passò la Manica...Leggete il seguito.
"Correvo dunque un giorno nel mio teatro, quando, dopo il 12º chilometro percorso, provai come una paralisi alle gambe. Fu sulle prime un leggero intorpedimento, tanto che io non me ne preoccupai e tentai di reagire affrettando il passo, ma fatti pochi metri m'accorsi come le gambe non mi volessero proprio più reggere, e mi fu giocoforza ritirarmi dall'arena. Un fatto simile non m'era mai capitato. Aggiungete che non appena seduto m'addormentai profondamente e ditemi poi se non ho ragione di credere che gatto sotto ci covasse. In condizioni normali come non avrei potuto superare alla corsa il 12º chilometro, quando, sempre di corsa e senza mai sostare un minuto, ne avrei fatti più di 40? E notate che dopo queste ultime corse non provavo mai senso alcuno di stanchezza o di malessere fisico. Ed era ed è ancora così radicata in me la certezza che mi si sia per gelosia (essendo io straniero) dato a bere qualche porcheria, che da allora mi guardai ben bene dai figli leali di John Bull, e quel che bevo durante le mie corse me lo preparo da per me o mi è presentato dalla mia Signora. V'imaginate pertanto che voltai subito le spalle alla perfida Albione, e me ne andai a Parigi, il cervello del mondo".
Da Parigi partono offerte per nuove sfide. Sentite ancora il Bargossi:"È a notarsi come agli inglesi precipuamente fosse rivolto il mio invito. Ma tutti gli sportsmann inglesi nicchiartono. Pur tuttavia un signore di quel nebbioso paese, si presentò una sera nel recinto dello Skating - Ring posto nella Rue Blanche a Parigi...Ammesso al mio cospetto, questo signore mi chiese se avessi voluto accettare una sfida con un inglese. Dio bo...nino! risposi, ma se son de' mesi che ripeto questa cose ne' giornali? Ben venga il il signor corridore inglese! Stavvolta non accetterò da bere che mi sia porto da mano britannica, e si vedrà quale fra i due, se l'inglese o l'italiano abbia garretti migliori. Ma che è che non è, all'udire di questa mia determinazione quel signore si allontanò con un pretesto qualunque, nè più si fece vedere. E notare questa circostanza, che rende assai più significante l'eclissarsi di quel famoso competitore di Bargossi, che cioè l'arte di correre è molto in voga nel Regno Unito e che i corridori essendo molti colà e gli amatori di quel genetre d'esercizio, era a sperarsi che, anche per la fierezza nazionale inglese, fosse sorto un avversario. Ma, come mi assicurò un diplomatico illustre, Bargossi ed il suo metodo di correre, e le vittorie sue, erano molto conosciute ed assai più commentate in Inghilterra. Motivo per cui, persuasi di perdere il loro denaro ed il loro fiato, nessuno si osò presentare".
Non vi suonano le orecchie? Bargossi parla del 1878, noi di tempi vicini a noi. Ricordate? Sostanze dopanti nel dentifricio, oppure nel borscht, la zuppa russa, di atlete rivali per colpa di "corna" matrimoniali, o ancora per colpa di bicchieri non lavati bene, oppure per aver mangiato una bella braciola di maiale ovviamente allevato a steroidi? Proprio vero: la storia dell'uomo è solo una barbosa ripetizione di accadimenti già visti e rivisti. Quanto poi alla perfidia e alla tirchieria made in U.K., avete qualcosa da aggiungere?
P. S. - Una recensione commentata del libricino di Achille Bargossi è disponibile a questo indirizzo.