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CONTI LUIGI EPIGRAFE Holy 14 01 LuigiConti

La settimana scorsa è mancato Luigi Conti, uno dei migliori mezzofondisti italiani fra la metà degli anni Cinquanta e Sessanta. Di lui, il miglior ricordo resta la semifinale dei cinquemila metri ai Giochi Olimpici di Roma '60 (era il 31 agosto) quando si classificò secondo, rimanendo incollato fino alla fine al tedesco Grodotzki (Germania unita in quei Giochi, originario dell'Est il corridore), guadagnando l'accesso alla finale (passavano i primi tre di ogni batteria). Chiuse con il tempo di 14'01"6, ampiamente nuovo primato italiano, che gia' gli apparteneva con 14'14"4, ottenuto lo stesso mese ad Oslo. Purtroppo la finale fu tutt'altra storia, non fu mai in gara, si staccò fin dal primo giro, chiuse dodicesimo, il "peso" psicologico della corsa olimpica mise il piombo nelle gambe. Il magro Grodotzki salì sul podio, secondo, e fece soffrire fin sulla linea d'arrivo il neozelandese Murray Halberg, uno dei grandi della storia del fondismo "kiwi". Luigi Conti, comasco di origine, era di una famiglia di mezzofondisti: anche il fratello Agostino, di qualche anno più grande, fu specialista del cross e dei 5 e 10 mila metri nella prima parte degli anni Cinquanta.

Luigi Conti (classe 1937) si è spento a Schio. Il caso ha voluto che il nostro socio Enzo Rivis fosse nella città vicentina e si imbattesse nell' annuncio funebre che informava dell'avvenuto decesso dell'atleta. Ci ha inviato un ricordo di Conti, che pubblichiamo qui di seguito.

Un altro atleta di Roma 1960 ci ha lasciato

Lunedi 3 marzo a Schio a 87 anni, dove viveva, ci ha lasciato Luigi Conti, uno dei più forti fondisti italiani degli anni ’60. Ero a Schio in quei giorni e quindi ho potuto partecipare al funerale che si è svolto nella chiesa del Sacro Cuore, a un centinaio di metri dal Campo di Atletica, dove per tanti anni si era allenato e aveva allenato tanti ragazzi.

Al termine della celebrazione è stata letta una lettera che “Gigi” aveva scritto per i Giochi della Gioventù ricordando la batteria dei 5000 metri alle Olimpiadi di Roma in cui batté il record italiano e ottenne l’ammissione alla finale.

Luigi Conti era nato a Lecco l’11 settembre 1937. Dopo le Olimpiadi di Roma, Mario Lanzi lo convinse a trasferirsi a Schio, dove gli trovò lavoro come magazziniere all’ILVA con la possibilità di avere tempo a sufficienza per allenarsi. Dal 1961, quindi, passa dalla all’Atletica Schio, con cui gareggerà fino a fine carriera. Partecipa agli allenamenti collegiali della Nazionale a Schio e a Asiago ed è lì, sull’altopiano, che conosce sua moglie Clara, da cui avrà tre figli: Maurizio, Susy e Mauro.

La carriera agonica di Conti copre gli anni che vanno dal 1955 al 1972. Il suo anno migliore è stato il 1960. Nella batteria delle Olimpiadi di Roma ha ottenuto uno dei risultati più significativi della sua carriera. Arrivò secondo dietro a Hans Grodotzki (poi medaglia d’argento nella finale) con il tempo di 14:01.6, con il quale migliorava di quasi 13 secondi il suo precedente record italiano. Tempo che mai più migliorò nel resto della sua carriera sportiva. Gianni Brera su “Il Giorno” scrisse il racconto di quella gara: “Sono iniziati i giochi atletici, sotto una splendida regia tecnica, e li disputano i più begli uomini del mondo. E anche Conti, sissignori, è uno dei più belli. Corricchia come un pony, ma va in testa, e quando un gigantone vichingo di nome Grodotzki decide di reagire all’affronto inopinato, lui gli va dietro animosissimamente. Ha una falcatina sbilenca, ma decisa. E un cuore così grosso. Dice il cronometro che, in una batteria dei 5000 metri, il bresciano Conti ha ottenuto 14:01.6”. La definizione di “bresciano” lascia a desiderare, considerate le sue origini lecchesi e il suo imminente trasferimento nel vicentino. Poi in finale finirà 12^ (e ultimo) in 14:34.0, ormai appagato con il raggiungimento della finale.

Nello stesso anno vince anche gli incontri con la Jugoslavia (battendo Ivanovic, con personale di 14:17.2), la Norvegia (battendo Andreassen, con personale di 14:21.6) e la Francia (battendo Vaillant con personale 14:15.6). Nei 1000 metri a Bologna ai Campionati Italiani migliora il record italiano con 29:43.2, che vale a fine anno il 40^ posto nelle liste Mondiali. E, anche sui 10000 metri, vince nell’incontro Italia-Francia con un tempo sotto i 30 minuti.

Nella sua carriera ha vinto 8 titoli italiani: nei 5000 metri nel 1959, 1960 e 1963, nei 10000 metri nel 1960 e 1963 e nel cross nel 1956, 1962 e 1965.

A questi vanno aggiunti i record italiani: sui 3000m 8:12.4 a Milano il 7 giugno 1959. Sui 5000 metri 12:16.6 (il primo luglio 1959), 14:14.4 (nell’incontro con la Norvegia del 3 agosto 1960) e infine due records già prima ricordati sui 5000 metri alle Olimpiadi e sui 10000 metri ai Campionati italiani nel 1960.

Le sue 10 migliori prestazioni sui 5.000

2b1

Roma

31-ago-60

 14:01.6

2

Roma

09-lug-65

 14:04.6

3

Milano

5-lug-62

 14:13.0

1

Oslo

03-ago-60

 14:14.4

2

Milano

1-lug-59

 14:16.6

2

Malmo

27-lug-59

 14:17.2

10

Berlino

4-lug-64

 14:18.0

3

Saarbrucken

20-giu-64

 14:18.6

1

Bologna

23-set-60

 14:19.0

4

Berna

03-lug-65

 14:19.0

 

10.000 metri

2

Roma

11-lug-65

 29:43.0

1

Bologna

25-set-60

 29:43.2

2

Verona

6-mag-67

 29:52.8

1

Milano

09-ott-60

 29:56.2

2

Kranjska G.

16-ago-65

 30:05.2

3

Roma

16-giu-68

 30:09.6

4

Roma

21-ago-65

 30:14.6

 

Milano

25-mag-69

 30:20.2

5

Siena

26-giu-66

 30:21.0

2

Celje

16-ago-64

 30:29.0

 

I suoi migliori risultati sui 1500m (3:50.1), sui 3000m (8:12.4), sui 3000m siepi 9:20.7, e sulla maratona 2h25:52.


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