Il titolo è ispirato ad una frase che Gianni Brera scrisse in suo articolo in quell'anno. 1945, ritorna l'atletica nel nostro martoriato Paese. Così scrivon tutti, ma, per verità, il nostro sport non si era mai fermato, ridotto, questo è riscontrabile palesemente, ma mai fermato. Pensate solo alla corsa campestre dei "Cinque Mulini" a San Vittore Olona: non ha mai sospeso una edizione neppure in quegli anni di follia. Nel 1945 si fa qualcosa di più, si cerca di ristabilire faticosamente una normalità che, nei fatti, ancora non esisteva. L'Italia era tagliata in due, come una stoffa strappata, bisognava ricucirla. Gli uomini e le donne dell'atletica si misero al lavoro, e in breve ristabilirono la funzionalità degli organismi, la regolarità delle competizioni, pur fra le mille difficoltà, soprattutto nei trasporti. C'era un Nord e un Sud, ma verso la fine di quell'anno si ricompattò una parvenza di unità nazionale, che si completò l'anno successivo.
Come fu quell'anno lo raccontano i nostri scrittori di sempre: Augusto Frasca, Roberto L. Quercetani, Sergio Giuntini, Alberto Zanetti Lorenzetti e Marco Martini, che destino ha voluto che non vedesse il libro, ma che qualche giorno prima del suo decesso aveva inviato un messaggio a un socio nel quale si diceva felice di aver portato a termine il lavoro fino al 1945. Marco aveva scavato l'atletica italiana dalle origini fino a quell'anno, che lui considerava uno spartiacque. Così come il 1960 il capolinea dei Giochi Olimpici. Il nostro libro (72 pagine) si apre proprio con un ricordo affettuoso e commovente vergato da Augusto Frasca, preceduto da una poesia di Giuseppe Ungaretti.
Ed è sempre Frasca, come negli otto volumi precedenti, che introduce il mondo culturale, sociale, politico, artistico. Roberto Quercetani ci racconta l'atletica degli altri Paesi in quell'anno, che ebbe protagonisti i grandi corridori nordici e il nostro Adolfo Consolini, che mise insieme i migliori dieci risultati della stagione e continuava ad essere detentore del record mondiale. Lo storico Sergio Giuntini ha dedicato il suo lavoro al "1945 di Gianni Brera", dalla partecipazione alla lotta partigiana in Val d'Ossola fino alla chiamata di Bruno Roghi alla "Gazzetta dello Sport", passando attraverso il rifiuto ad entrare a "L'Unità". L'atletica guadagnò uno scriba rimasto insuperato.
Segue un corposo capitolo curato da Alberto Zanetti Lorenzetti sullo sport della Venezia Giulia, argomento di cui è conoscitore indiscusso. I vari Campionati al Nord e al Sud, i risulti, i commenti, sono stati fra le ultime fatiche dell'instancabile ricercatore Marco Martini. In tutti i capitoli una ricchezza di foto d'epoca che ha un grande fascino.
Il libro può essere richesto alla A.S.A.I. con un versamento a favore della stessa come quota sociale nell'ordine di 25 Euro, indicando chiaramente l'indirizzo del richiedente e la causale "Libro 1945". Tutti i dettagli sono disponibili alla voce "Benvenuti in ASAI". Informiamo anche che sono ancora disponibili copie degli otto volumi precedenti.