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Le immagini scattate dal nostro socio Marco Peiano parlano da sole. Ognuno le può leggere come vuole. Noi diciamo che organizzare per 34 anni consecutivi una simpatica riunione, a fine stagione, durante la quale i soci dell'Atletica Virtus Castenedolo si cimentano a scagliare con tutto il vigore residuo che hanno i classici attrezzi usati dai lanciatori, beh, è operazione divertente - si vede chiaramente che i partecipanti la prendono con allegria - ma ha anche un risvolto "tecnico". Non crediate che sia una passeggiata per muscoli, tendini, colonna vertebrale, ergo un minimo di preparazione almeno nelle settimane precedenti è molto utile e contribuisce a mantenere un fisico invidiabile. Non facciamo nomi, ma alcuni "lanciatori storici" sfoggiano fisici da far invidia...nonostante la carta d'identità.

 

Un bel pomeriggio al campo sportivo di Castenedolo, favorito anche da una gradevole metereologia. Rivisto in campo, con il suo amicone Aronne Romano, anche Carlo Sbernini che fu primatista bresciano di lancio del peso (15.61) e su cui il Settore Tecnico della Federazione aveva messo gli occhi, ma il padre gli disse: lascia perdere, divertiti a tirare la palla di ferro con i tuoi muscoli genuini, prendi una laurea, e fai la tua strada. E cosÌ fu: Carlo Felice divenne medico e poi dentista, professione che esercita tuttoggi. Il peso non va più lontano come una volta, ma il gesto ha una sua grande dignità.

Lasciate le pedane, gli attrezzi sono stati sostituiti da forchette e coltelli, per il classico "meeting indoor" attorno al tavolo: niente spargimento di sangue, ma di affettati misti, casoncelli bresciani e carni ben rosolate. Distribuzione anche di premi in base alle elaboratissime classifiche annunciate da Francesco Baiguera (2.14 di alto, primato bresciano da 33 anni...) gelosissimo custode delle "formule magiche", e quindi vittima delle maldicenze interne. Stavolta la preziosa medaglia di cartone che spetta al primo è stata indossata da Antonio Lonati, imprenditore di Botticino con la passione per l'atletica. Ricordato, con un premio speciale, Silvano Ragnoli, "Yuro" per gli amici, atleta e poi allenatore che se ne è andato lasciando un grande vuoto.