Racconta nel suo bel libro, la cui lettura consigliamo a tutti gli appassionati italiani di atletica, che anche lui provò il salto in alto, una disciplina che lo affascinava, come i 400 metri ostacoli. E, magari, domenica mattina al Centro Parrocchiale di Agazzano (Piacenza), dove si terrà il convegno-revival "Il ventrale, bellezza di un gesto che fu arte prima di essere sport", racconterà ai presenti qualche esperienza come saltatore in alto. Beppe Gentile non poteva mancare al ricordo di Felice Baldini, amico e compagno di studi alla Scuola Centrale dello Sport del C.O.N.I., a Roma, negli ultimi anni '60. Gentile, il grande atleta primatista del mondo di salto triplo e medaglia di bronzo a Mexico '68, in una delle più avvincenti finali olimpiche, qualcuno sostiene "la più avvincente". Beppe sarà relatore in questa occasione per ricordare quegli anni all'Acquacetosa, dove approdarono parecchi saltatori ventralisti: Candeloro, Baldini, Frizzarin, Devoti, Crosa, e sicuramente ne dimentichiamo qualcuno.
All'appuntamento voluto fortemente dal figlio di Felice, Giovanni, con la convinta partecipazione della mamma Mariuccia e della moglie Gabriella, non mancheranno anche altri Maestri dello Sport , primo fra tutti Roberto Costaldi che aprirà il revival con il ricordo diretto del salto (2 metri) di Baldini quell'11 luglio 1964. E questa è la motivazione vera che ha dato avvio alla iniziativa che vede impegnati la Società AAA Felice Baldini Agazzano, il nostro Archivio Storico "Bruno Bonomelli" e la Collezione Ottavio Castellini, che ha realizzato un filmato sul salto ventrale.
Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, Giacomo Crosa, primatista italiano e sesto ai Giochi Olimpici di Mexico '68, sarà un altro jolly di questa giornata ben strutturata fra parole, parole stampate (verrà presentato un opuscolo di 76 pagine) e immagini, una parte delle quali sicuramente inedite alle nostre latitudini.
Simpatici messaggi sono arrivati da due soci del nostro Archivio. Ci ha scritto il vicepresidente Marco Martini, che ha dato al revival il suo contributo di cultura e conoscenza:"Tutto il mio appoggio anche come ex ventralista (1.70); tentai una volta il Fosbury ma mi infortunai ricadendo sopra all’asticella che avevo abbattuto e trascinato con la mia schiena a terra. Un dolore boia e una asticella deformata". Da parte sua un altro...eccezionale ventralista, William Verrecchia ci scrive:"Purtroppo per un precedente impegno non ce la faccio ad esser presente. (e si che col ventrale saltavo 1,50!)". Insomma, il ventrale ha avuto tanti adepti, di ogni dimensione!
Completeranno la mattinata (inizio 10.45) la presentazione di un freschissimo libro dedicato a Volodymyr Yashchenko, il giovanotto che entusiasmò il Palasport di Milano con uno straordinario 2.35, ma che ben presto fu malamente travolto da una vita sregolata, nello quale lo sport non ebbe più parte. Gli autori sono un ucraino, Igor Timohin, e un italiano, Giuseppe Ottomano, il libro esce per il tipi della Miraggi Edizioni. Ad Agazzano sarà presente l'editore. Segnaliamo intanto che anche il sito Internet della Federazione italiana di atletica ha dedicato un ricordo alla finale del salto in alto dei Giochi di Tokyo '64, prendendo spunto dal convegno di Agazzano. Analoga iniziativa aveva preso il sito della Federazione internazionale. Chi fosse interessato può ritrovare i testi a questi indirizzi:
https://www.iaaf.org/news/news/straddle-high-jump-seminar-brumel-italy
https://www.fidal.it/content/Salto-in-alto-l-arte-del-Ventrale/53696