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Concorso riservato ai 1.558.812 abitanti (è il dato più recente che abbiamo incontrato, firmato ISTAT) della terra dei Liguri, antica popolazione preromana di cui ci elergisce qualche striminzita notizia, per primo, Strabone, il quale fa riferimento a un frammento di Esiodo. Dopo di loro, le citazioni dei potenti Liguri si moltiplicano, da Eschilo a Erodoto a Virgilio che ne parla nella "Eneide", fino a Gianni Brera che ha sempre sostenuto nei suoi scritti di essere discendente di stirpe Ligure. Lasciamo i Liguri alla loro storia e torniamo al nostro concorso. Il milione cinquecentomila e spiccioli abitanti coincide con quello degli appassionati di atletica leggera nello stesso territorio. Rispondano: chi è stato il primo "indigeno" a conquistare una medaglia in un qualsiasi campionato di atletica del nostro apparentemente unificato "stivale"? Qualcuno sa rispondere: bravo! Nessuno sa rispondere? Ce lo aspettavamo.

In un caso come nell'altro, signori liguri vi occorre consultare l'ultimo lavoro dell'instancabile Edoardo Giorello il quale, con pazienza e con fatica, ha messo in fila tutti i nomi, le date, i club di appartenenza, le discipline, degli atleti che, a quel momento, vestivano colori di associazioni sportive della regione e che salirono su uno dei tre gradini - una volta, quando l'atletica era una cosa seria, le premiazioni erano premiazioni e non ammucchiate - che sono stati riprodotti, sacrosantamente, anche in copertina. Allora il primo medagliato? In questo caso con "medaglia d' oro del valore di 50 lire, una fascia ricamata in oro e un diploma con il titolo di campione" : Cesare Giovanni Ferrari, proprio zeneixe de Zena, dove era nato il 18 maggio 1876. Il Supplemento mensile della "Gazzetta dello Sport" dell'agosto 1898 gli dedica un profilo e lo descrive così:"...tarchiato. non molto alto di statura, pelo castagno più tendente al biondo ed un pajo di baffetti che nella gloria dei trionfi si arriccia e stuzzica ben volentieri. Ardente e appassionato pedestre pare un po' allegro e insoffribile di ammonizioni, ma in fondo è una buona pasta di giovine". Dunque, questo giovine, trionfa, a fine ottobre 1897, nel primo Campionato italiano pedestre, distanza circa 35 chilometri, con partenza dalla Barriera di Nizza a Torino e ritorno allo stesso punto.

E fra le gentili signorine o signore? L'attesa si fa lunghetta, bisogna aspettare il 1936 per vedere una concittadina di Gilberto Govi salire su un podio tricolore. Milano, 1936, lancio del giavellotto, Angela Cressi (Polisportiva Giordana Genova), seconda dopo la "pariolina" Alma Guidi (S.S.Parioli Roma). E qual è stato l'anno più "dorato" per l'atletica ligure? Il 1927 con un rotondo "dieci tituli", per scimmiottare all'inverso certi slogan calcistici. Tutti del G.S.Nafta Genova: Alfredo Gargiullo, Angelo Davoli, Luigi Boero, Giacomo Carlini, Armando Valente, le staffetta 4 x 400 e 4 x 1500 metri, Carlini ancora nel pentathlon e nel decathlon (tre titoli solo lui), Mario Trabucco.

Tutto il resto, se volete, scopritelo nella pubblicazione di Edoardo Giorello, che questa volta si è avvalso della collaborazione di Pasquale Buongiorno, ex velocista del CUS Genova, poi ingegnere esperto in grandi opere. Potete contattare Edoardo a questa email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Sfogliando questo nuovo lavoro ci siamo posti una domanda: ma in Liguria, nel "piccolo mondo" dell'atletica verrà in mente a qualcuno di dire un semplice "grazie" a Giorello per tutto quello che ha dato? Dai tempi della A.I.S.A.L., ricordiamo quelle prime liste storiche liguri in un bollettino del 1967, pubblicammo la copertina su questo spazio in occasione della Asselblea A.S.A.I. a Genova...Abbiamo letto una bella frase recentemente e ce la siamo appuntata: la gratitudine ha una brevissima data di scadenza.