Marco Martini non finisce mai di sorprendere anche noi che lo conosciamo da tanto tempo. Le sue ricerche non sono mai banali, scopiazzate qua e lá o rifritture di ricerche altrui. Il suo esempio dovrebbe animare le strutture sportive e spingere i ricercatori a conoscere per davvero la vicenda sportiva. Ma chissenefrega! Oggi conta il businness, l'approssimazione, le ricerche (ma quali ricerche! non mi faccia ridere, diceva Totó) che altro non sono che spezzoni incollati insieme, di cose trite e ritrite. Per fortuna che abbiamo ancora Martini, Sergio Giuntini, Alberto Zanetti Lorenzetti, che scavano, selezionano, passano al microscopio. E non raccontano favolette metropolitane che ascoltiamo da decenni, sempre uguali, noiose, banali.
Stavolta Marco ci invita a riconsiderare la progressione della migliore prestazione di una prova caduta nell'oblio, colpa di inette strutture sportive che si sforzano di inventare il "nuovo" dimenticando il "tradizionale": l'ora di marcia. All'inizio fu anche record riconosciuto dalla Federazione internazionale che, alla prima stesura dei primati mondiali, riconobbe un 13.275 metri del britannico George E. Larner, realizzato a Londra, stadio di Stamford Bridge. Ultimo tempo riconosciuto il 13.812 dello svedese Mikaelsson nel 1945. Poi solo roba per poveri archivisti.
Martini ci racconta e ci documenta le vicende di casa nostra. In 87 anni, da Attilio Pozzi a Maurizio Damilano, con un progresso di 4882 metri. Nel ringraziare Marco di questo nuovo contributo, una domanda al nostro amico Maurizio: perchè non pensare di organizzare una golden, diamond, platinum, o qualsiasi altro materiale prezioso, ora di marcia a Saluzzo, patria della specialità, una volta l'anno? Non sarebbe ora di rispolverare la nostra atletica, in barba a tutti i nuovi ridicoli "format"?
Che distanza riesci a coprire in mezz’ora, un’ora, due ore di tempo? Quanto impieghi a correre o marciare per dieci, cinquanta, cento chilometri? O ad andare da Milano a Monza come l’inventore del moderno podismo italiano Achille Bargossi? Sono le più tipiche sfide podistiche di una società come quella del XIX secolo, figlia di una rivoluzione industriale che imponeva, molto più che in epoche precedenti, ritmi di produzione in rapporto alle ore lavorative. La gara dei 60 minuti, quando ancora le «distanze olimpiche» non erano state codificate, era tra le più rinomate. Non era solo una competizione, ma un simbolo. Un simbolo che ha continuato a rivestire un certo fascino anche nel secolo XX. Ormai è materia per soli appassionati di storia, gli unici forse ai quali può interessare la ricostruzione della cronologia del primato italiano di marcia (maschile) dell’ORA su pista che proponiamo.
Cronologia del primato italiano per un’ora di marcia su pista
10.050m
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Attilio Pozzi
(Club Pedestre Milano)
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(1) Milano
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12-12-1897
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10.885m^
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Giulio Costamagna
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(tp) Torino
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24-8-1898
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10.440m*
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Pietro Cigolini
(Club Sport Audace Torino)
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(1) Torino
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27-8-1899
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10.916m
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Alete Del Canto
(S. Podistica Lazio)
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(tp) Roma
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28-7-1901
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11.133,25m
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Adolfo Azzali
(Forza e Coraggio Roma)
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(tp) Roma
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24-11-1901
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11.196,40m^
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Romano Zangrilli
(S. Podistica Lazio)
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(tp) Roma
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24-11-1901
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11.742m^
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Luigi Bigiarelli
(US Ouest Paris, «pro»)1875
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(tp) Parigi
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16-2-1902
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11.147,85m
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Zangrilli
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(tp) Roma
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11-9-1904
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11.610m
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Virginio Sabel
(Atalanta Torino)
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(tp) Torino
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20-11-1904
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11.725m
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Arturo Balestrieri
(Virtus Roma)1874
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(tp) Roma
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27-12-1905
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11.890m^
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Donato Pavesi
(Post Resurgo Libertas MI)1889
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h(p) Milano
Sempione
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20-11-1910
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12.228m
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Pavesi (Pro Gorla)
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(p) Milano
Sempione
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19-3-1911
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12.406m●
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Pavesi
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(tp) Milano
Sempione
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16-4-1911
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13.284,22m
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Ferdinando Altimani
(U.S. Milanese)1893
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(tp) Milano
USM
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19-7-1913
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13.403,07m
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Altimani
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(tp) Milano
USM
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29-7-1913
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13.467m
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Vittorio Visini
(Carabinieri)1945
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(tp) Bologna
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15-4-1972
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13.500m
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Visini
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(p) Fiorenzuola
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8-4-1973
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13.516,45m
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Armando Zambaldo
(Fiamme Gialle)1943
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(p) Roma
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8-4-1973
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13.580,85m
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Visini
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(p) Bologna
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19-4-1973
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13.681m
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Visini
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(1) Bologna
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3-11-1973
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13.764m
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Zambaldo
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(p) Roma
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20-4-1974
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13.869,9m
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Visini
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(1) Bologna
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22-10-1977
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13.916m
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Visini
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(p) Vicenza
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19-11-1977
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14.003m
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Maurizio Damilano
(Fiat Iveco Torino)1957
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(p) Torino
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7-5-1978
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14.040m
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Alessandro Pezzatini
(Fiamme Gialle)1957
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(p) Roma
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15-4-1979
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14.438m
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Damilano
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(p) Fana/
Bergen
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26-5-1979
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14.648,96m
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Damilano
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(5) Monterrey
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26-3-1980
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14.709,48m
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Damilano
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(p) Roma
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17-4-1982
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14.932m
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Damilano
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(1) Como
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15-9-1984
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* altre fonti 10.444m e 10.450m
^ non omologato
● gara vinta dalla coppia Bertola & Vitali, che si alternarono contro Pavesi, con metri 12.576
m = metri, tp = tentativo di primato (a volte durante gara più lunga, ma comunque sempre con previsto tp sull’Ora), h = gara a vantaggi (handicap),
p = di passaggio durante gara più lunga