Don Alessandro Capanni non si è mai staccato dal ricordo di suo fratello Aldo, scomparso nel gennaio del 2007, ghermito da un male manifestatosi improvvisamente e senza scampo. Ora, don Alessandro ha, tra le mille altre incombenze di parrocco di una vasta parrocchia a Montecatini Terme, anche quella, umana, di tener vivo il ricordo di quel fratello che tanto ammirava. Lo conforta sapere che non è solo in questo sentimento, che molti, tanti, che hanno incrociato le loro strade con quella di Aldo, continuano a sentire nell'animo per lui. Uomo morigerato, alimentato da una fede profonda, dotato di una vasta cultura, nemico giurato dei quaqquaraqua e dei "dovremmo fare", "dovremmo scrivere", insomma di quelli (e son tanti) per i quali se proprio devo fare qualcosa meglio farlo fare a qualcun altro.
Uomo di sport che, dopo aver dato tanto e ricevuto poco, aveva trovato la sua vera dimensione nello studio, nella ricerca, nella scrittura. E noi, intendiamo noi dell'A.S.A.I., abbiamo ricevuto il dono di averlo al fianco fin dall'inizio, fu il primo ad aderire all'idea dell'Archivio Storico elaborata da uno scapestrato suo amico. Disse subito di sì ma al tempo stesso aggiunse:"Avremo solo delle delusioni". E lui che aveva ideato, fondato, sostenuto il Centro Studi Assi Giglio Rosso, a Firenze, magnifica realtà sotto la sua regia, lo sapeva bene.
Fu subito il "nostro segretario", attento, preciso, maniacale nell'ordine. Guardare oggi i faldoni che preparava e i quaderni che compilava, c'è da rimanere incantati. Fu segretario fino alla vigilia dell'ora estrema, lasciando tutto in ordine, carte, conti, schede, bilanci. Era questa rettitudine francescana che aveva segnato la sua vita troppo corta, ma vissuta con intensità.
Domani sera, alle 18.30, nella Chiesa Parrocchiale dell'Isolotto, a Firenze, verrà celebrata una Messa in suo ricordo. Abbiamo ricevuto una lettera da don Alessandro che contiene una caricatura: soggetto Aldo. Autore il vignettista Lorenzo Castellani, che di Aldo fu anche collega di scuola. Quell'ascetico ritratto ce lo ricorda molto da vicino. E, insieme al sorriso, ci procura tanta commozione.