Circa tre settimane fa, abbiamo presentato un bel lavoro storico-statistico di Edoardo Giorello e Angela Cartesegna sulla storia dell'atletica in Liguria. Nei giorni scorsi, continuando l'archiviazione dell'imponente materiale della "Donazione Rosetta e Bruno Bonomelli", un nostro socio si è imbattuto in un documento che riguarda la celebrazione dei 20 anni della fondazione della Associazione Amatori Atletica Genova, un opuscolo del 1966, essendo la società genovese nata il 31 marzo 1946. Ne facciamo oggetto di una segnalazione, cogliendo la coincidenza con il lavoro di Edoardo e Angela.
L'opuscolo, di 30 pagine, stampato con i tipi della Tipografia Agea di Genova, si apre con poche righe del presidente di quei giorni, Arnaldo Salatti. Seguono i saluti dei presidenti della FIDAL, Giosuè Poli, e della Federginnastica, Mario Gotta. La A.A.A.Genova, oltre che nell'atletica, era impegnata anche nella scherma e nella ginnastica. La parola al direttore tecnico, quel Tullio Pavolini, che, anche a livello nazionale, fu uomo sempre disponibile per l'atletica. E poi gli atleti che hanno vestito e portato gloria al colore amaranto della società: Abdon Pamich e Franco Galbiati, entrambi convocati per i Giochi Olimpici di Melbourne 1956, Giorgio Jegher, maratoneta ai Giochi di Tokyo 1964, campione italiano sulla distanza nel 1963, Gian Luigi Farina, campione italiano nel 1953 (giavellotto) e Maria La Barbera, tricolore nel 1961 (400 metri). Franco Galbiati fu anche primatista italiano dei 100 metri, con 10.4 nel 1956, e della staffetta 4x100, con Gnocchi, Lombardo e Ghiselli, nello stesso anno. Veramente da strapparsi i capelli la finale olimpica: il quartetto azzurro fu classificato quarto, a pari tempo (40.3) con la Germania. Il cronometraggio elettrico - non ancora ufficiale - diede questo riscontro: Germania 40.34, Italia 40.43.
E insieme a loro, un carrellata di figure che hanno segnato, a quei tempi l'atletica ligure ma anche quella nazionale: i mezzofondisti Giorgio Porro e Luigi Carnicelli, la velocista Anna Doro e la lanciatrice Silvana Turbino, un giovane Vittorio Ottonello, passato negli anni dai prati della corsa campestre alle scrivanie dei dirigenti, consigliere nazionale FIDAL negli anni '90 e oggi presidente del CONI Liguria. Ma a quei tempi, campione italiano juniores a squadre di corsa campestre con Luigi Carnicelli e Sergio Lo Presti. E fra i tecnici, il nome di un grande degli anni '30, il quattrocentista Giacomo Carlini, e poi Michele Autore e Mario Di Gregorio, fra i migliori allenatori di mezzofondo.
Il ritrovamento dell'opuscolo nell'immenso materiale di Bruno Bonomelli ci ha dato lo spunto per questo piccolo tributo alla A.A.A.Genova, che, lo diciamo con grande rammarico, quest'anno non ha rinnovato l'affiliazione alla Federazione nazionale e ha chiuso i battenti. Un pezzo di storia dell'atletica italiana che se ne va. Quanti altri ne dovremo vedere?