Quest’anno, alle Olimpiadi di Londra, si festeggeranno i cento anni di decathlon olimpico.
Fu infatti a Stoccolma, nel 1912, che questa gara entrò a far parte del programma rivelando le capacità di uno dei più leggendari campioni di tutti i tempi: Jim Thorpe.
In questa gara complessa e affascinante l’Italia non ha mai avuto interpreti di valore assoluto, capaci cioè di conquistare medaglie nelle grandi competizioni, ma ha comunque espresso qualche atleta capace di ben comportarsi in tali occasioni.
Il migliore è stato certamente Franco Sar capace di conquistare il sesto posto alle Olimpiadi di Roma nel 1960.
Nato il 21 dicembre 1933, Arborea (Cagliari) da una famiglia di origine friulana, inizia l’attività agonistica nel 1953 migliorando progressivamente le proprie prestazioni tecniche, grazie ad un’applicazione serissima, sotto la guida di Sandro Calvesi.
Nel decathlon comincia a stabilire primati nel 1959, anno nel quale migliora per cinque volte il record nazionale: 6110, 6286, 6394, 6733, 7019 (909 punti in un anno!) e finirà nel 1965 con il punteggio di 7.368 punti (con la tabella allora in vigore) che resisterà fino al 1975.
E’ stato primatista nazionale anche nel salto con l’asta, 4,45 nel 1964 e campione nazionale di decathlon per 8 volte, ininterrottamente dal 1958 a 1965 e di salto con l’asta nel 1963.
Nelle gare del decathlon nella prima giornata ha realizzato risultati buoni ma niente più (6,80 nel salto in lungo, 1,86 nell’alto, 50"8 nei 400 mentre nel getto del peso ha brillato con un personale di 14,25 m) mentre ha avuto nella seconda giornata i suoi punti di forza con alcuni primati personali di grande valore, anche a livello internazionale, quali 14"3 nei 110 ostacoli, 51,95 nel lancio del disco, 4,45 nel salto con l’asta e 60,22 nel giavellotto risultati che se fosse riuscito a mettere assieme in un’ipotetica gara gli avrebbero consentito di realizzare un decathlon ideale da ottomila punti, la barriera della classe mondiale.
Come detto Sar ha terminato la stagione agonistica 1959 con un massimo di 7019 punti ottenuti a Formia ai primi di novembre, si tratta di una buona prestazione che lo inserisce all’undicesimo posto nella graduatoria mondiale e che alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956 gli sarebbe consentito di giungere in quarta posizione.
Roma era stata designata per le Olimpiadi del 1960 e naturalmente la stagione di Sar è tutta mirata a questo appuntamento. La sua marcia di avvicinamento prevede due esathlon e un decathlon di scarso impegno per fine luglio; per ogni fine settimana però deve gareggiare in 3 o 4 specialità.
L’apertura della stagione pare confermare la sua buona disposizione: corre i 200 m. ostacoli in 24"0 e l’8 maggio a Milano, nella "Pasqua dell’Atleta", lancia il disco a un ottimo m. 51,95.
Purtroppo la fortuna non gli è benigna: un paio di mesi prima delle Olimpiadi, nel primo esathlon a Modena, si ripete l’incidente al piede che gli aveva pregiudicato la stagione 1958; viene ingessato per venti giorni a una caviglia e, in seguito, per altri quaranta deve osservare il più assoluto riposo. Ripresa l’attività, nel tentativo di recuperare la migliore condizione, deve necessariamente trascurare la cura tecnica di alcune specialità nelle quali il piede infortunato viene specificatamente impegnato. Si deve attendere fine luglio per rivederlo impegnati in un decathlon.
Il 27 e il 28 luglio a Belluno, in condizioni ambientali proibitive, Sar non va oltre i 6.714 punti, senza grandi buchi, ma con una scoraggiante piattezza di risultati.
Decathlon, Belluno, 27 e 28 luglio, Meeting:
1) Sar Franco G.S.Monteponi Iglesias 6714 11"4 6,56 13,76 1,78 51"3 14"9 47,52 3,60 53,77 5’11"5
Mentre Sar, già in possesso del minimo, può ritornare in "cantiere" a ricercare la migliore forma, un altro "azzurro", Luciano Paccagnella, gioca le sue carte per guadagnarsi la selezione olimpica.
Ci prova al Campionato Regionale di Padova, negli ultimi giorni di luglio, mancando l’obiettivo per soli 26 punti! Il padovano corona il suo sogno a Schio a poco più di 15 giorni dai giochi e sarà accanto a Sar nell’avventura romana.
Decathlon, Schio, 13 e 14 agosto, Preolimpica:
1) Paccagnella Luciano U.S.Virtus Este 6866 11"2 7,11 14,77 1,87 54"9 15"2 42,44 3,70 57,38 5’03"8
L’Olimpiade di Roma: Johnson, Kuznyetsov o Yang?
Johnson, Kuznyetsov o Yang? Questa è la domanda che gli appassionati di decathlon si pongono alla vigilia dei giochi romani. Si preannuncia uno scontro multicolore tra il nero texano Rafer Johnson, il bianco moscovita Vasiliy Kuznyetsov e il "giallo" formosano Chuan-Kwang Yang.
Da qualche anno i primi due si palleggiano il record del mondo ed il confronto olimpico deciderà una questione di superiorità tuttora controversa.
Certamente più talentuosi Johnson e Yang, mentre Kuznyetsov è una "macchina da punti" di formidabile sicurezza e potenza.
Johnson si è fatto conoscere dalla stampa italiana durante una "turneé" effettuata nel 1958, lasciando l’impressione di un gran ragazzone semplice, che gioca con l’atletica con spontaneità naturale. Dimostra d’avere un’idea approssimativa sulle tabelle dei punteggi e sullo sfruttamento migliore delle proprie possibilità, affidate in gran parte all’improvvisazione.
Johnson è arrivato al decathlon assai giovane, innestando, sulle sue eccellenti doti di ostacolista e di lunghista, qualità che gli consentono di esprimersi ad alto livello in ogni altra disciplina. I suoi migliori risultati spesso sono ottenuti in gare singole e se riuscisse a portare a termine un decathlon "ideale" supererebbe largamente i 9000 punti.
Yang Chuan-kwang è un talento della Cina nazionalista. L’Asia non ha mai avuto un atleta eclettico di classe mondiale e Yang ha fatto sensazione portandosi dai 5.454 punti del 1954 agli 8.426 del 1960. Gran merito della sua "esplosione" va ai tecnici dell’UCLA, l’università frequentata da Rafer Johnson, dove la federazione del suo paese lo ha aiutato ad iscriversi.
Ecco la lista dei primati personali di Yang Chuan-kwang, complessivamente inferiori solo a quelli di Johnson:
100 m. |
10"6 |
1958 |
(record di Formosa) |
400 m. |
48"0 |
1958 |
(record di Formosa) |
120 yards Hs. |
13"9 |
1960 |
(record di Formosa) |
400 metri Hs. |
53"0 |
1958 |
|
Alto |
2,02 |
1956 |
(record di Formosa) |
Lungo |
7,753 |
1960 |
(record di Formosa) |
Asta |
4,331 |
1959 |
(record di Formosa) |
Peso |
14,38 |
1960 |
(record di Formosa) |
Disco |
42,21 |
1960 |
|
Giavellotto |
71,09
|
1960 |
(record di Formosa) |
Di Vasiliy Kuznyetsov non s’è mai sentito parlare come di un atleta eminente in una qualsiasi specialità singola. I suoi decathlon, pur da primato, non presentano infatti punte eccezionali. Perciò si dice che egli è solo un mediocre stakanovista delle dieci gare, gravato da limiti invalicabili. Solo gli appassionati delle prove multiple misurano la classe di un decathleta non solo dallo splendore di alcuni eccellenti risultati parziali ma dalla sua capacità di totalizzare punteggi elevati in tutte e 10 le gare.
Avvicinandosi ai Giochi Olimpici Johnson, guarito dal banale incidente dell’anno prima, appare in ottime condizioni: è ancora migliorato nei lanci del disco e del giavellotto, ed è forte come un tempo nei salti e negli ostacoli. L’americano e il cinese si incontrano più volte e il loro duello è appassionante. Il primo round si svolge l’8 e il 9 luglio a Eugene e i due, traendo profitto da una pedana in gomma e asfalto, ottengono ottimi risultati nel salto in lungo (Yang m. 7,75, Johnson m. 7,55) e nelle altre gare il formosano s’impone sull’americano in cinque gare, lo uguaglia in un’altra e, senza la sua sorprendente flessione nel salto in alto, qualunque cosa avrebbe potuto accadere. Alla fine entrambi riescono a superare il record mondiale di Kuznyetsov: Johnson con 8.683, Yang con 8.426 punti.
In Unione Sovietica Kuznyetsov ha visto la sua marcia di avvicinamento ai Giochi rallentata da un infortunio, e dietro a lui Kutyenko e Palu non sembrano in grado d’insidiare i migliori. Dietro a loro si profila la minaccia di Dyakhov, giovanissimo figlio di un allenatore, che ha strabiliato con 7.193 punti al campionato sovietico. In quanto a noi, nei tradizionali pronostici della rivista americana "Track & Field News", che pure assegnano molti posti in finale agli italiani, nessuno si ricorda di Sar, e, in effetti, le sue attuali condizioni fisiche non destano eccessive speranze.
Ma Franco si presenta alla gara romana rammaricato per le proprie condizioni fisiche ma ben conscio sia del proprio valore che di quello dei suoi avversari perché dietro ai tre grandi favoriti per la vittoria finale ci sono altri che possono aspirare a posizioni di privilegio nella classifica finale. Insomma il pronostico si presenta assai difficile e il sardo nelle dichiarazioni della vigilia dice di accontentarsi di un posto nei primi dodici in classifica.
L’infinito decathlon romano: 26 ore!
Il cammino della gara di decathlon delle Olimpiadi romane, che si svolge il 5 e il 6 settembre, è lungo e tortuoso a causa dell’alto numero dei concorrenti e, come vedremo, anche le condizioni del tempo danneggiano i protagonisti.
Seguiamo la gara anche tramite gli articoli di Gian Maria Dossena, il quale viene conquistato dall’epica lotta, che dura 26 ore. In un’atmosfera degna della migliore atletica, Johnson e Yang si danno battaglia fino a sera inoltrata e concludono la loro fatica separati da non più di 58 punti (Johnson 8.392, Yang 8.334). Kuznyetsov, che risente ancora dell’infortunio patito all’inizio dell’anno, non è nella forma migliore, ma è comunque terzo con 7.809 punti.
Da "Il Corriere dello Sport": "Roma, 5, I decathleti non hanno avuto fortuna. Fin dal mattino si sono trovati a dover gareggiare in condizioni climatiche assai poco favorevoli. Spirava un forte vento che scendeva nel campo formando mulinelli. Il vento era perciò incostante e serviva, oltretutto, a portare sul cielo di Roma quel nuvoloni che poi hanno scatenato il finimondo. Nelle serie dei 100 metri non si sono avuti tempi di rilievo. Il migliore è stato il cinese Yang Chuang Kwang, ma anche lui, che di solito corre la distanza in 10"5 - 10"6, si è dovuto accontentare di un 10"7 che gli ha permesso tuttavia di portarsi subito al comando. Il suo vantaggio è poi aumentato con la prova del salto in lungo. Il cinese ha saltato m. 7,46 ed è stato il migliore, ma anche in questa gara è rimasto lontano dalle misure che gli sono usuali. Rafer Johnson, però, è stato il più forte nel lancio del peso ed ha preso così il controllo della situazione passando in testa alla graduatoria con 133 punti di vantaggio, sul pericoloso rivale cinese. Dopo tre gare il primatista mondiale Refer Johnson era già primo con un buon margine sul pericoloso Kwang, mentre il russo Kuznyetsov ha un distacco di 360 punti. Nonostante misure e tempi si mantengano su un livello non proprio eccezionale, le gare presenta già sufficienti motivi per interessare.
Nei giorni passati ci si lamentava per il caldo. Oggi finalmente benvenuta la pioggia (e che pioggia!) a rinfrescare l‟aria. Per la verità, quando è cominciato a piovere, nessuno desiderava più l‟acqua e dopo la prima spruzzatina si sperava che tutto fosse già risolto.
Poi il cielo era tutto un gonfiore bluastro, Il pomeriggio moriva livido, solcato all‟orizzonte dal bagliore dei lampi. Presto era una pioggia fitta e pesante, da tropico, che cancellava prato e pista, mentre stava per concludersi la gara di salto in alto riservata ai decathleti, e mentre già sulla pista erano state portate le segnalazioni per la numerazione delle corsie, è venuto un vero e proprio diluvio. Per un‟ora si sono aperte le cateratte del cielo e l‟acqua si è riversata su Roma come raramente ci era stato dato di vedere. E‟ il primo temporale su una Olimpiade che finora si è rosolata a un sole africano e se questo deve rinfrescare l‟aria e sollevare gli atleti, ben venga.
Intanto, però, il cielo è cupo davanti a noi, fa quasi paura.
Alle spalle invece, verso occidente, è di un giallo stranissimo e quasi surreale. Piove rabbiosamente e tuona a intermittenza. Il campo si è trasformato in una palude e la pista era chiazzata qua e là da enormi pozzanghere.
I decatleti, impegnati nella loro quarta prova, il salto in alto, riparavano nei sottopassaggi o sotto gli ombrelloni, lo stadio si vuota. E‟ in questo modo che si avvia l‟ultima settimana delle Olimpiadi, nel regno dell‟atletica. I soloni della IAAF, riunitisi a consiglio, decidevano di continuare con il salto e i quattrocento, alla luce dei fari i giudici racchiusi nei trasparenti involucri di cellophane, strane larve notturne, e i marmi dello stadio lucidi d‟umidità. La pedana, la pista avevano filtrato l‟acqua perfettamente. La selezione nel salto in alto era lunga, faticosa. Gli atleti erano in campo da tredici ore. Yang recuperava qualcosa a Johnson nel salto in alto (1,90 contro 1,85) e nei 400 (48"1 contro 48"3). A metà decathlon (ore 23) 55 punti separavano quindi Johnson da Yang (4647 contro 4592). La partita è apertissima: Johnson registrava un ritardo di 108 punti sul suo record mondiale.
Sar era dodicesimo, grazie soprattutto all‟alto (1,80) e ai 400 (51"3), dove si migliorava portandosi di una trentina di punti sopra il primato nazionale."
Da "Il Corriere dello Sport": "Roma, 6; E veniamo al decathlon, l‟affascinante gara che da due giorni non da tregua ad atleti ed a spettatori. Ieri sera le cinque prove della prima giornata vennero concluse quasi a mezzanotte. Questa sera accadrà più o meno la stessa cosa. Diciamo subito che la lotta si è ristretta fra Johnson e Yang Chuan-Kwang. Più distaccato è rimasto il russo Kuznyetsov mentre ad un certo momento il nostro Sar, approfittando anche della scarsa condizione degli altri due americani, Edstrom e Mulkey infortunati, si è inserito nella lotta con i primi tre. Dopo l‟asta è quarto minacciato dappresso dal russo Kutyenko che puntava tutto sulla gara del salto con l‟asta. In testa invece si faceva sempre più infuocata la lotta tra il cinese e l‟americano. Alla luce dei fari infatti i due si sono battuti nel salto con l‟asta su misure che per i nostri saltatori rappresenterebbero traguardi d'eccellenza. Il notevole abbassamento della temperatura ha facilitato senza dubbio i grandi risultati. Si è capito subito quando ieri sera sono continuate le gare fino a tarda ora. Dopo la tempesta questa notte non c‟è stata quiete allo Stadio olimpico. Le ultime due gare del decathlon sono terminate ella luce dei fari quando mancavano pochi minuti alla mezzanotte. Da questa mattina vediamo il nostro Sar in ottima posizione di classifica dopo le prime cinque gare. Nel salto in alto e nei 400 metri l‟atleta sardo ha recuperato parte del terreno perduto nelle prime prove. Saltando 1,80 Sar ha stabilito addirittura un nuovo limite personale della specialità ed ora dovrà vedersela con gli ostacoli alti e con il disco che sono due prove dove egli eccelle. Infatti dopo le serie degli ostacoli Sar viene a trovarsi al sesto posto. Il suo tempo (14"7) è il secondo superiore soltanto a quello del cinese Yang Chuan Kwang (14"6) che proprio grazie a questo risultato riesce a togliere all‟americano Johnson il primato della classifica. Ma nella gara successiva l‟americano arriva a m. 48,49, e Yang si ferma a m. 39,83. Johnson perciò ritorna a comandare la classifica seguito da Yang e dal russo Kuznyetsov che vince la prova del disco con m. 50,52. Il nostro Sar al quale è riuscito un lancio di m. 49,58 si dimostra sempre più sorprendente poiché al termine delle prime sette gare è quarto nella classifica. La fatica dei decathleti è improba, per loro non esiste orario. Si può dire infatti che qualsiasi ora del giorno e della notte i decathleti siano impegnati. Andiamo a pranzare e li vediamo in gara, ritorniamo e sono ancora lì che saltano. Adesso però notiamo che
per il salto con l‟asta viene usato il sistema delle due pedane. Si sapeva che nel mondo vi sono tre decathleti di ormai leggendaria fama: l‟americano Rafer Johnson, il cinese di Formosa Yang Chuan e il sovietico Kuznyetsov. Non era possibile che le tre medaglie olimpiche non andassero a questi uomini e le dieci prove non hanno mancato di mettere in evidenza questi tre assi che si sono classificati nell‟ordine dopo gare di alto significato tecnico.
Non sapevamo invece nemmeno noi italiani che un azzurro potesse essere il quarto decathleta del mondo dopo i tre sopraccitati fenomeni. Franco Sar è l‟azzurro di cui si parla. Un atleta che in questa Olimpiade sta ottenendo dei risultati veramente sbalorditivi. Il ventisettenne operaio sardo malgrado sforzi, sacrifici, rinunce possibili solo ad un autentico dilettante innamorato del suo sport, non potrà salire sul podio dei vincitori; ma in certi sport è necessario dimenticare che esistono le medaglie per non correre il rischio di perdersi in valutazioni errate. Sar, infatti, resterà senza medaglia, ma se dovesse terminare il decathlon al quarto posto, meriterebbe di essere collocato subito dopo Berruti nella scala dei valori dei nostri atleti. Ancora una volta, ed in questo caso proprio per Sar, dobbiamo chiederci: "Ma chi avrebbe mai osato sperare tanto?"
Alle ore dei cospiratori avevamo lasciato ieri lo stadio e Raf Johnson aveva lo smilzo vantaggio di 55 punti sul formosano Yang Chuan-kwang, nel decathlon. Yang passava a condurre stamane, con 128 punti, dopo i 110 ad ostacoli. Johnson riprendeva quota successivamente: andava al comando con 44 punti dopo il disco, 24 dopo l‟asta, 139 dopo il giavellotto. Yang lo tallonava sempre accanito. Non c‟era margine di sicurezza per il negro americano. Tutta la lunghissima gara del decathlon è vissuta sul duello ai ferri corti fra Johnson e Yang, due atleti amici e avversari, una lotta serrata condotta strenuamente di prova in prove per ventisei ore complessive di competizione, fino all‟ultima decisiva prove della corsa del 1500 metri, dove l‟incertezza dell‟esito dava al finale di gara un tono di drammatica tensione. Infatti dopo le nove gore precedenti il vantaggio di Johnson risultava tutt‟altro che inattaccabile, e sarebbe bastato o un distacco di circa 10" nei 1500 per dare all‟asiatico la vittoria complessiva. Data la scontata superiorità di Yang nells corse, l‟impresa a priori non era impossibile, e logicamente Yang giocò qui le sue ultime carte, in una situazione che si ripete frequentemente nei finali del decathlon. E‟ qui che moltissimo ci piacque Johnson, pur nella prove che di gran lunga riesce la meno degna per il decathleta in genere. Quando il nemico partì per tentare il colpo della fuga, il negro gli si pose alle calcagna con determinazione feroce. Invano il cinese tentava di andarsene ma il piombo della fatica gravava anche le sue membra. Così il primo giro, così il secondo e il terzo, e fino al traguardo: dove i due arrivavano di poco dispaiati, Johnson portando salva la palma trionfale, pochi metri li separavano all‟arrivo. Solo allora Johnson seppe di aver vinto. Tutt‟e due oltre il record olimpionico, e Johnson ancora aldilà di quel record di Kuznyetsov che fino a due mesi avanti era mondiale.
Rispetto alle prestazioni del suo record mondiale, Johnson ha fatto meglio nell‟alto, nei 400, nell‟asta e nei 1500. Yang si è superato nell‟alto, nell‟asta, nei 1500.
La lunghezza della competizione, ancora protrattasi sotto la luce dei riflettori, rendeva irraggiungibile il primato del mondo, ma non impediva la caduta di quello olimpico. Terzo e quarto i due sovietici Kuznyetsov e Kutyenko. Quinto l‟olandese Kamerbeek mentre i tedeschi sono apparsi incompleti o impreparati.
E sesto Franco Sar, col record italiano (da 7019 a 7195). Sar si è migliorato nell‟alto, nei 400, nei 110 ostacoli, nel disco, nel giavellotto, nei 1500, ha pareggiato i 100 e l‟asta, è stato inferiore ai suoi precedenti limiti soltanto nel lungo e nel peso. Ha saputo essere presente tra i più grandi in una specialità che ci aveva sempre ignorati."
Secondo molti tecnici Yang Chuan-kwang ha manifestato a Roma una certa superiorità su Johnson poiché solo nei lanci il nero batté il giallo e il bianco ("il decathlon non è una questione di colori" si scriverà su una maglietta) e ancora una volta si apre l’inutile processo alla tabella di comparazione attualmente in vigore secondo la quale Johnson avrebbe vinto con 7901 punti davanti a Yang (7820) e Kuznyetsov (7527). Con le attuali tabelle Sar sarebbe stato settimo con 7140 punti superato di pochi punti da Kahma (7161).
La tensione fisica e nervosa generata dalla gara ha indotto Johnson ad esclamare una frase simile a quella di Mathias alle Olimpiadi di Londra:
"Mai piu! Questo a il mio ultimo decathlon". Ma a differenza di Bob Mathias, lui manterrà la promessa. La sua breve e folgorante carriera è durata il lasso di un’Olimpiade. In seguito Johnson sarà protagonista in alcuni films e milioni di telespettatori lo rivedranno il giorno in cui venne ucciso il senatore Robert Kennedy. Rafer, grande sostenitore dell’uomo politico americano, è al suo fianco nel momento in cui viene assassinato.
Decathlon, Roma, 5 e 6 settembre, (lunedì e martedì), Olimpiadi:
1) Johnson Rafer USA 8392 10”9 7,35 15,82 1,85 48”3 15”3 48,49 4,10 69,76 4’49”7
2) Yang Chuan-Kwang TPE 8334 10”7 7,46 13,33 1,90 48”1 14”6 39,82 4,30 68,22 4’48”5
3) Kuznyetsov Vasiliy SU 7809 11”1 6,96 14,46 1,75 50”2 15”0 50,52 3,90 71,20 4’53”8
4) Kutyenko Yuriy SU 7567 11”4 6,93 13,97 1,80 51”1 15”6 45,63 4,20 71,44 4’44”2
5) Kamerbeek Everty NED 7236 11”3 7,21 13,76 1,80 51”1 14”9 44,31 3,80 57,49 4’43”6
6) Sar Franco ITA 7195 11”4 6,69 13,89 1,80 51”3 14”7 49,58 3,80 55,74 4’49”2
7) Kahma Marku FIN 7112 11”5 6,93 14,55 1,75 50”5 15”9 44,93 3,60 60,50 4’22”8
8) Grogorenz Klaus GER 7032 10”8 6,93 12,42 1,73 48”0 16”9 40,12 3,70 60,81 4’27”0
9) Brodnik Jozef YUG 6918 11”6 6,91 12,30 1,80 51”0 15”7 37,66 4,10 65,30 4’37”7
10) Bock Manfred FRG 6894 11"4 6,79 12,03 1,85 50"5 16"1 37,69 3,90 63,63 4’27"6
11) Vogelsang Fritz SUI 6767 11"3 6,94 11,78 1,70 50"0 15"3 37,03 4,00 52,61 4’27"7
12) Suutari Seppo FIN 6751 11"1 6,94 14,96 1,83 51"8 15"6 37,94 3,50 59,78 5’04"8
13) Paccagnella Luciano ITA 6283 11"8 6,73 14,18 1,80 54"3 15"7 45,67 3,60 48,60 4’55"4
14) Holm Bjoervin ISL 6261 11"8 6,93 13,58 1,75 51"8 16"2 39,50 3,30 57,45 4’40"6
15) Timme Hermann NED 6206 11"3 6,93 13,19 1,83 51"2 15"7 39,08 3,30 51,74 5’21"4
16) Meier Walter GER 6000 11"3 nc 13,68 1,83 49"5 16"0 39,18 3,70 47,33 4’30"6
17) Muchitsch Johann AUT 5950 11"5 7,14 11,07 1,80 51"3 15"8 31,79 3,20 38,44 4’23"3
18) Marien Leopold BEL 5919 11"5 6,62 11,44 1,75 50"5 15"5 34,28 3,30 44,71 4’40"0
19) Laipenicks Juris CHL 5865 11"6 6,88 12,65 1,65 53"2 17"1 40,94 3,30 61,44 4’57"5
20) Thomas Hector VEN 5753 11"1 6,81 13,42 1,75 54"1 16"9 40,77 3,20 51,15 5’25"2
21) Mijares Rodolpho MEX 5413 11"3 6,20 10,59 1,65 50"5 17"3 37,55 3,40 43,36 4’49"3
22) Stulac George CAN 5198 12"0 5,92 12,74 1,65 51"0 18"4 37,35 3,60 50,40 4’59"6
23) Epitropoulos Pan GRE 4737 11"7 6,23 12,06 1,73 51"6 18"1 34,68 nm 50,66 4’55"0
-) Dyachkov Yuriy SU dnf 11"6 7,12 13,22 1,85 50"7 15"3 37,87 3,80 dnf
-) Mulkey Phil USA dnf 11"5 6,87 14,10 1,83 51"2 18"1 34,12 dnf
-) Randhawa Gurbachan Singh IND dnf 11"6 6,87 11,35 1,90 52"0 16"4 dnf
-) Kolnik Mirko YUG dnf 11"2 6,93 13,10 1,73 53"9 dnf
-) Buchel Alois LIE dnf 11"5 6,54 9,79 1,73 dnf
-) Santos Julio POR dnf 12"0 6,32 10,85 1,65 dnf
-) Edstroem Dave USA dnf 11"4 6,39 13,59 dnf
La classifica progressiva del decathlon di Roma
Dopo una prima giornata interlocutoria, con la sua posizione non certo brillante (16°, 18°, 14°, 13°, 12°) Franco Sar nella seconda giornata, sfruttando i suoi punti di forza, è autore di una impressionante rimonta (6° 4°, 4°, 5°, 6°)
Prima giornata
100 metri Salto in lungo Getto del peso Salto in alto 400 metri
1.Yang 1.034 Yang 1.984 Johnson 2.830 Johnson 3.662 Johnson 4.647
2.Grogorenz 990 Johnson 1.854 Yang 2.687 Yang 2.587 Yang 4.592
3.Johnson 948 Grogorenz 1.754 Suutari 2.509 Suutari 3.315 Grogorenz 4.077
4.Kuznyetsov 870 Kamerbeek 1.656 Kuznyetsov 2.460 Kamerbeek 3.172 Suutari 4.031
5 Suutari 870 Kuznyetsov 1.643 Kamerbeek 2.402 Kuznyetsov 3.171 Kuznyetsov 3.999
6.Thomas 870 Suutari 1.637 Grogorenz 2.373 Kutyenko 3.069 Kamerbeek 3.937
7.Kolnik 83l Thomas 1.598 Kahma 2.328 Mulkey 3.069 Dyachkov 3.849
8.Mijares 800 Kolnik 1.598 Thomas 2.310 Grogorenz 3.062 Kahma 3.846
9.Vogelsang 800 Muchitsch 1.569 Kutyenko 2.299 Timme 3.059 Kutyenko 3.834
10.Meier 800 Vogelsang 1.567 Kolnik 2.279 Dyachkov 3.056 Timme 3.817
11.Kamerbeek 800 Timme 1.564 Mulkey 2.263 Kahma 3.039 Mulkey 3.759
12 Timme 800 Dyachkov 1.532 Timme 2.253 Thomas 3.021 Sar 3.740
13 Edstroem 768 Kutyenko 1.532 Dyachkov 2.224 Sar 2.989 Bock 3.713
14 Kutyenko 768 Kahma 1.501 Sar 2.219 Kolnik 2.935 Vogelsang 3.629
15 Bock 768 Bock 1.490 Paccagnella 2.142 Paccagnella 2.912 Brodnik 3 616
16 Sar 768 Mulkey 1.483 Holm 2.142 Bock 2.906 Thomas 3.597
17 Kahma 737 Brodnik 1.465 Vogelsang 2.129 Randhawa 2.881 Muchitsch 3.595
18.Marien 737 Sar 1.460 Edstrom 2.107 Bjoergvin 2.853 Randhawa 3.583
19.Muchitsch 737 Laipenicks 1.456 Laipenicks 2.096 Muchitsch 2.844 Holm 3.569
20.Buchel 737 Randhawa 1.453 Muchitsch 2.074 Brodnik 2.844 Kolnik 3.523
21.Mulkey 737 Holm 1.414 Bock 2.074 Vogelsang 2.785 Paccagnella 3.477
22.Randhawa 707 Marien 1.409 Brodnik 2.074 Laipenicks 2.701 Marien 3.462
23.Diachkov 707 Buchel 1.388 Randhawa 1.981 Marien 2.655 Laipenieks 3.331
24.Laipenicks 707 Edstroem 1.378 Marien 1.944 Epitropoulos 2.524 Mijares 3.241
25.Brodnik 707 Mijares 1.362 Epitropoulos 1.835 Buchel 2.483 Meier 3.228
26.Epitropoulos 678 Paccagnella 1.354 Mijares 1.829 Mijares 2.434 Epitropoulos 3.130
27.Holm 650 Epitropoulos 1.248 Buchel 1.794 Stulac 2.394 Stulac 3.036
28.Paccagnella 650 Santos 1.189 Stulac 1.738 Meier 2.344
29.Santos 597 Stulac 1.090 Santos 1.677 Santos 2.282
30.Stulac 597 Meier 800 Meier 1.538
Ritirato nel salto in alto: Edstroem
Ritirati nei 400 m.: Buchel, Santos.
Seconda giornata
110 m. ostacoli Lancio del disco Salto con l’asta Lancio del giavell. 1.500 metri
1 Yang 5.515 Johnson 6.281 Johnson 7.076 Johnson 8.056 Johnson 8.392
2 Johnson 5.387 Yang 6.137 Yang 7.052 Yang 7.989 Yang 8.334
3 Kuznyetsov 4.812 Kuznyetsov 5.784 Kuznyetsov 6.479 Kuznyetsov 7.503 Kuznyetsov 7.809
4 Kamerbeek 4.777 Sar 5.569 Sar 6.214 Kutyenko 7.188 Kutyenko 7.567
5.Suutari 4.704 Kamerbeek 5.530 Kamerbeek 6.175 Sar 6.855 Kamerbeek 7.236
6 Sar 4.634 Kutyenko 5.302 Kutyenko 6.157 Kamerbeek 6.852 Sar 7.195
7 Dyachkov 4.589 Suutari 5.275 Dyachkov 5.803 Kahma 6.530 Kahma 7.112
8 Grogorenz 4.520 Kahma 5.231 Suutari 5.791 Suutari 6.520 Grogorenz 7.032
9 Kutyenko 4.507 Dyachkov 5.158 Kahma 5.787 Grogorenz 6.496 Brodnik 6.918
10 Timme 4.469 Grogorenz 5.150 Grogorenz 5.746 Brodnik 6.484 Bock 6.891
11.Kahma 4.458 Timme 5.070 Vogelsang 5.661 Bock 6.364 Vogelsang 6.767
12.Vogelsang 4.369 Paccagnella 4.926 Brodnik 5.626 Vogelsang 6.239 Suutari 6.751
13 Bock 4.288 Vogelsang 4.916 Bock 5.547 Timme 6.069 Paccagnella 6.279
14 Brodnik 4.268 Bock 4.852 Timme 5.508 Paccagnella 5.985 Holm 6.261
15 Muchitsch 4.227 Brodnik 4.831 Paccagnella 5.482 Holm 5.852 Timme 6.206
16 Marien 4.156 Holm 4.739 Holm 5.176 Thomas 5.637 Meier 6.000
17 Paccagnella 4.129 Thomas 4.688 Thomas 5.088 .Laipenieks 5.586 .Muchitsch 5.950
18 Holm 4.126 Muchitsch 4.645 Marien 5.071 Marien 5.503 Marieu 5.919
19.Randhawa 4.106 Marien 4.633 Muchitsch 5.045 Meier 5.500 Laipenieks 5.865
20.Mulkey 4.042 Mulkey 4.515 Meier 5.020 Muchitsch 5.375 Thomas 5.753
21.Thomas 4.040 Meier 4.424 Laipenieks 4.822 Mijares 5.074 Mijares 5.413
22.Meier 3.821 Laipenieks 4.384 Mijares 4.663 Epitropoulos 4.440 Stulac 5.198
23.Laipenieks 3.744 Mijares 4.187 Stulac 4.397 Stulac 4.433 Epitropoulos 4.737
24.Mijares 3.626 Epitropoulos 3.900 Epitropoulos 3.90
25.Epitropoulos3.413 Stulac 3.841
26.Stulac 3.286
Ritirati nei 110 m. ostacoli: Kolnik, Randhawa, Mulkey, Dyachkov
Franco Sar alle Olimpiadi di Roma: un sesto posto storico
Ecco come "Atletica", nel bilancio delle Olimpiadi, rende onore onore a Franco Sar, spendendo qualche parola anche per Luciano Paccagnella:
"Il sardo Franco Sar sesto nel decathlon. La più bella, inattesa e lieta sorpresa di tutta l'Olimpiade atletica è stata forse per noi italiani la magnifica affermazione di Franco Sar nel decathlon. Tutti conoscevano i costanti progressi dell‟atleta sardo, la sua non
comune serietà, il suo tenace e modesto valore. Ma quanti, diciamolo francamente, pensavano alla vigilia di trovare il suo nome tra quelli dei sei migliori decathleti del mondo? Sar invece ha dato prova. non soltanto di una classe elevatissima, ma soprattutto di un cuore indomabile, del tipico cuore generoso della sua gente sarda. Aveva cominciato piuttosto male, con un 11"4 nei 100 m., un 6,69 nel lungo ed un 13,89 nel peso, misure che erano al di sotto del suo standard normale. Per un momento abbiamo temuto che Sar si lasciasse prendere dallo scoramento, ma lo avevamo giudicato male. Pungolato dal1'inizio non molto feline, il sardo saltava 1,80 in alto e correva i 400 m. in 51"3. In questo modo risollevava un poco le sue sorti e chiudeva la prima giornata ad un dodicesimo posto che, per noi, era già molto onorevole. Ma l‟esplosione dell'azzurro avveniva nella seconda giornata. Correndo i 110 hs in 14"7 e lanciando il disco a m. 49,58, l‟italiano risaliva la graduatoria fino a portarsi addirittura al quarto posto. Purtroppo le ultime gare gli costavano due posizioni in classifica, come del resto era facile prevedere. Tuttavia Sar si batteva con il coraggio di un leone: 3,80 di asta, pari al suo primato personale, 55,74 di giavellotto e 4'49"2 nei 1.500 m. Complesso di risultati che gli permetteva di totalizzare 7.195 punti, battendo il suo primato nazionale e classificandosi al sesto posto su di un lotto di una trentina di concorrenti. Un risultato superbo, che mette Sar sulla linea dei migliori atleti del mondo. Brillante e coraggiosa anche la gara di Paccagnella, che si classificava al 13° posto, dopo avere anche lui risalito molte posizioni nella seconda giornata.
Il veneto restava comunque piuttosto lontano dalla sua misura migliore che è di 6.866 punti, ottenendone soltanto 6.283. Con il suo punteggio primato tuttavia Paccagnella non avrebbe guadagnato che un paio di posti in classifica. La prova è stata complessivamente molto dura, tanto che soltanto 23 atleti hanno portato a termine le dieci gare.
Vediamo ora quali probabilità abbia di migliorare ancora negli anni futuri. Costanti sono sempre stati i suoi progressi negli ostacoli, nei 400 e in tutti i lanci. Nella velocità e nei salti invece pare aver raggiunto il suo plafond. I 1500 non vanno poi considerati: per ragioni di struttura fisica, non certo per esser l'ultima, questa è notoriamente la gara meno grata ad ogni decathleta. Il mezzofondo abbisogna infatti di un tipo fisico speciale, che si sviluppa in senso del tutto diverso dal normale atleta: quarto più uno à decathleta, tanto meno è mezzofondista. Al contrario, il decathleta è di regola un eccellente ostacolista; non di rado detiene i records nazionali delle due specialità insieme. Ecco, di questo io vorrei azzardare una sciocchissima, banalissima spiegazione, che metterebbe senz‟altro di buon amore i tecnici: in fin dei conti, non sono gli ostacoli la specialità più completa, quindi i più vicini parenti del decathlon? Non richiedono velocità, potenza, senso del ritmo? E il famoso passaggio, pur non essendo un salto, proprio non ha niente a che vedere con una certa elevazione o perlomeno con una certa scioltezza?
Altra specialità in cui i decathleti si fanno valere è l'asta (sorella in "complessità" degli ostacoli). Nei lanci non sono gli ultimi arrivati, specie nel disco. Non amano gran che invece, mi sembra, le corse piane. Sar è soggetto anche lui queste "leggi". Ottimo ostacolista e discobolo, nel giavellotto sta riempiendo il vuoto che lo separa dai risultati dei pari suoi. Non ha altre grosse falle da turare. Il „61 dovrebbe essere per lui una stagione di perfezionamento su tutta la linea, una stagione di raccoglimento per poter recitare una parte di primo piano, quale gli compete, ai Campionati Europei di Belgrado."
Il decathlon mondiale nel 1960: Sar è nono!
Con la sua impresa romana Sar si è portato al nono posto nelle classifiche mondiali annuali, nelle quali anche Luciano Paccagnella occupa un prestigioso 33° posto.
Liste mondiali decathlon 1960
8683 1) Johnson Rafer USA Eugene 9.07.60 10.6 7.55 15.85 1.78 48.6 14.5 51.97 3.97 71.10 5.09.9
8426 2) Chuan-Kwang Yang TPE Eugene 9.07.60 10.7 7.75 14.22 1.68 48.0 14.1 42.21 4.23 71.08 5.09.3
8176 1) Edstrom David USA Eugene 9.04.60 10.8 7.16 15.23 1.86 49.5 14.2 46.07 3.50 66.52 4.36.2
7845 1) Kuznyetsov Vasiliy SU Kiev 19.10.60 11.0 7.04 15.51 1.83 50.2 14.8 50.81 3.80 64.15 5.02.8
7770 1) Kutyenko Yuriy SU Lvov 8.05.60 11.0 6.90 15.18 1.85 51.5 14.9 47.50 4.20 64.50 5.01.7
7652 3) Mulkey Phil USA Eugene 9.07.60 11.2 7.42 15.18 1.85 51.9 14.5 40.60 4.23 58.39 4.57.3
7598 3) Palu Uno SU Moskva 18.07.60 11.3 7.08 13.71 1.90 50.1 14.9 42.35 3.80 59.89 4.20.9
7236 5) Kamerbeek Evert NED Roma 6.09.60 11.3 7.21 13.76 1.80 51.1 14.9 44.31 3.80 57.49 4.43.6
7195 6) Sar Franco ITA Roma 6.09.60 11.4 6.69 13.89 1.80 51.3 14.7 49.58 3.80 55.74 4.49.2
7193 4) Dyachkov Yuriy SU Moskva 18.07.60 11.2 7.18 13.90 1.93 50.9 14.9 39.99 3.80 50.59 4.44.0
Sar è anche nei primi venti di tutti i tempi e, grazie a lui, il record italiano della specialità è tra i migliori dieci al mondo.
"All Time" al 31 dicembre 1960:
8683 1) Johnson Rafer USA Eugene 9.07.60 10.6 7.55 15.85 1.78 48.6 14.5 51.97 3.97 71.10 5.09.9
8421 2) Chuan-Kwang Yang TPE Eugene 9.07.60 10.7 7.75 14.22 1.68 48.0 14.1 42.21 4.23 71.08 5.09.3
8350 1) Kuznyetsov Vasiliy SU Moskva 17.05.59 10.7 7.35 14.68 1.89 49.2 14.7 49.94 4.20 65.06 5.04.6
8170 1) Edstrom David USA Eugene 9.04.60 10.8 7.16 15.23 1.86 49.5 14.2 46.07 3.50 66.52 4.36.2
7988 1) Kutyenko Yuriy SU Lvov 29.08.58 11.0 6.98 14.61 1.81 50.5 15.2 46.87 4.30 70.30 4.45.7
7954 1) Lauer Martin GER Dusseldorf 30.08.59 10.2 7.22 14.28 1.83 48.5 13.8 36.88 3.09 56.33 4.34.6
7934 1) Campbell Milton USA Melbourne 30.11.56 10.8 7.33 14.76 1.89 48.8 14.0 44.98 3.40 57.08 4.50.6
7885 1) Mathias Robert USA Helsinki 26.07.52 10.9 6.98 15.30 1.90 50.2 14.7 46.88 4.00 59.21 4.50.8
7654 3) Mulkey Phil USA Eugene 9.07.60 11.2 7.42 15.18 1.85 51.9 14.5 40.60 4.23 58.39 4.57.3
7599 3) Palu Uno SU Moskva 18.07.60 11.3 7.08 13.71 1.90 50.1 14.9 42.35 3.80 59.89 4.20.9
10)
7389 1) Meier Walter GER Leipzig 14.09.58 11.0 6.92 13.96 1.80 49.3 15.3 44.71 3.80 48.83 4.19.1
7315 1) Richard Robert USA Pasadena 31.07.54 11.1 7.09 14.02 1.91 51.4 15.8 41.92 4.43 52.76 4.55.0
7313 1) Morris Glenn USA Berlin 8.08.36 11.1 6.97 14.10 1.85 49.4 14.9 43.02 3.50 54.52 4.33.2
7291 1) Tschudi Walter SUI Duisburg 19.07.59 10.7 7.15 13.76 1.80 48.3 14.8 36.18 3.60 52.37 4.40.7
7237 5) Kamerbeek Evert NED Roma 6.09.60 11.3 7.21 13.76 1.80 51.1 14.9 44.31 3.80 57.49 4.43.6
7194 4) Dyachkov Yuriy SU Moskva 18.07.60 11.2 7.18 13.90 1.93 50.9 14.9 39.99 3.80 50.59 4.44.0
7194 6) Sar Franco ITA Roma 6.09.60 11.4 6.69 13.89 1.80 51.3 14.7 49.58 3.80 55.74 4.49.2
7184 3) Ter-Ovanesyan Igor SU Tbilisi 1.11.58 11.0 7.45 13.56 1.90 50.0 15.5 40.71 4.20 45.98 5.08.4
7180 5) Klein James USA Eugene 9.07.60 10.7 7.26 13.14 1.78 51.0 15.3 44.16 3.53 57.89 4.44.7
7160 1) Pratt Charles USA Kingsburg 29.06.57 10.4 6.89 12.07 1.88 48.7 14.1 36.12 3.27 46.80 4.52.3
20)
Altri records nazionali
7136 4) Kahma Markus FIN Stockholm 21.08.58 11.4 6.52 15.21 1.70 51.0 16.5 46.65 3.60 65.66 4.18.3
6955 1) Slavkov Stoyan BUL Bucuresti 20.09.59 11.1 7.12 12.58 1.98 50.8 15.1 36.64 3.80 48.32 4.48.6
6952 2) Brodnik Joze YUG Bucuresti 20.09.59 11.7 6.80 13.14 1.81 51.3 15.3 36.20 3.90 67.16 4.34.2
6884 2) Clausen Orn ISL Reykjavik 30.07.51 10.8 7.12 13.42 1.80 50.5 14.7 40.84 3.20 45.44 4.42.2
6780 1) Heinrich Ignace FRA Reykjavik 30.07.51 11.0 7.00 12.72 1.85 50.7 16.0 44.13 3.60 51.12 4.45.4
6771 3) Cinca Victor ROM Bucuresti 20.09.59 11.2 6.91 10.91 1.94 51.8 15.0 34.48 4.00 52.43 4.41.7
6755 1) Williams Roy NZL Dunedin 8.03.60 10.7 7.16 12.99 1.80 53.4 14.8 44.45 3.28 51.12 5.05.8
6751 1) Leane Patrick AUS Melbourne 20.03.60 11.4 7.16 13.06 1.86 50.9 16.9 40.79 3.66 62.10 4.42.4
6715 1) Becvarovsky Vaclav TCH Praha 26.07.59 11.2 6.86 12.86 1.80 51.3 15.3 41.48 3.70 52.77 4.44.9
6582 1) Bexell Karl-Olov SWE Norrkoping 25.07.37 11.3 6.59 13.98 1.80 54.1 15.6 40.59 3.80 57.36 4.45.4
6506 1) Burger Daniel RSA Pretoria 12.09.59 11.2 6.74 10.91 1.79 50.4 14.6 40.37 4.04 34.13 4.52.7
6488 1) Hubai Gyula HUN Budapest 30.09.60 11.2 6.91 13.12 1.88 52.3 15.8 43.02 3.80 51.84 5.27.3
6469 1) Thomas Hector VEN Santiago Ch.16.10.60 10.8 6.96 14.61 1.79 54.1 16.0 41.63 3.50 53.64 5.16.8
6449 1) Muchitsch Hans AUT Reutte 10.08.58 10.9 7.04 10.70 1.78 49.7 15.3 29.59 3.40 40.38 4.15.6
6442 1) Kistenmacher Enrique ARG Buenos Aires18.12.49 11.2 7.12 12.08 1.75 50.7 15.6 38.37 3.40 51.08 4.42.4
6354 1) Thomsen Svend Aage DEN Velle 14.09.42 11.5 6.57 12.66 1.80 53.1 14.5 35.46 3.90 43.84 4.49.2
6295 1) Guldbrandsen Jan NOR Stjordal 2.08.59 11.4 6.62 11.59 1.71 50.7 15.1 34.45 3.20 51.21 4.18.8
6292 1) Stradowski Zdobyslaw POL Krakow 26.10.58 10.6 6.91 12.74 1.60 51.8 15.0 37.64 3.20 47.39 4.56.5
6214 2) Marien Leopold BEL Amsterdam 26.06.60 10.8 6.44 11.40 1.74 50.6 15.0 33.01 3.40 44.28 4.40.0
6207 1) Recordon Mario CHI Santiago Ch. 5.05.46 11.2 6.98 13.22 1.80 52.0 15.2 35.27 3.30 41.66 4.48.7
6173 1) Da Conceicao Josè BRA Rio de Jan. 12.12.54 10.5 7.40 10.46 1.95 49.8 15.9 30.05 2.40 41.60 4.51.2
6082 8) Tisdall Robert IRL Los Angeles 6.08.32 11.3 6.60 12.58 1.65 49.0 15.5 33.31 3.20 45.26 4.34.4
Note:
Lauer e Becvarovskiy con 100 metri ventosi
Scampoli d’interviste a Franco Sar:
D - A Roma lei fu veramente formidabile. Penetrò in mezzo ad uno schieramento di grandissimi campioni, migliorò persino il suo primato del giavellotto, e produsse, nella seconda giornata, una rimonta eccezionale passando dal 12° al 6° posto, mentre gli altri crollavano per la stanchezza.
R - Ecco la cosa che mi ha convinto a diventare decatleta: non temo la stanchezza. L‟unica cosa che mi spaventa è il tempo che occorre per allenarsi, passando di specialità in specialità, senza trascurarne alcuna.
D - Quante volte si allena in una settimana?
R - Tutti i giorni, tranne quelli di vigilia delle gare.
D - Alla sera?
R - Di sera e di mattina, due volte al giorno.
Anni dopo ricorderà:
- Certo quei 40 giorni di immobilità assoluta mi negarono forse una posizione migliore del sesto posto che ottenni, anche perché la differenza in punti fra me ed il quarto classificato, il sovietico Kutyenko, fu di soli 372 punti (in media in ogni gara si raccoglievano circa 750-800 punti) e fra me ed il quinto, l'olandese Kamerbeek, di soli 41 punti.
Rimane il rimpianto di non aver corso i 1500 nella stessa serie dell‟olandese e non essermi quindi potuto giocare tutte le mie carte.
Ho visto parecchie Olimpiadi, ma non ho mai visto una lotta tanto accanita fino all'ultima gara e credo che quello di Roma sia stato il decathlon più entusiasmante e più forte della storia mondiale.
Ricordo che Johnson e Yang, compagni di università e allenamento, non si rivolsero né uno sguardo né una parola durante quelle interminabili 26 ore, salvo poi abbracciarsi sorridenti dopo la fine dei 1500 metri. Ho saputo poi che avevano deciso di agire così per non condizionarsi a vicenda!
Da parte mia, a parte la soddisfazione per l'ottimo piazzamento, anche se con qualche rimpianto ed il nuovo primato italiano, il sesto consecutivo, scattò in me una molla, quella di volermi dedicare ai giovani forse ricordando la mia giovinezza quando al mio paese non era facile non soltanto fare sport, ma trovare chi potesse indirizzare, allenare, curare, aiutare tanti giovani a fare sport.
L'Olimpiade di Roma mi permise anche di fare tante belle amicizie: una di queste fu con Adolfo Consolini, che mi convinse a venire a Milano alla Pirelli.