L’atletica leggera nella letteratura fascista: un saggio di Sergio Giuntini (2)
Il prof. Sergio Giuntini ci accompagna, in questa seconda parte del saggio sull'atletica leggera nella letteratura fascista, alla scoperta (per chi non li avesse mai letti prima...) di alcuni autori che hanno cercato ispirazione nel nostro sport. Non tutti si elevano ai vertici della buona letteratura, ma fanno parte comunque parte della vicenda letteraria di un'epoca che ebbe nello sport una fonte di ispirazione.
Seconda parte
Esaurito il capitolo relativo agli autori compresi nella Prima antologia degli scrittori sportivi, vale ora soffermarsi su Orio Vergani e Alessandro Pavolini, impegnati nel raccontare la prova “regina” della velocità. Vergani, firma di punta del “Corriere della Sera” capace di passare con naturalezza dalla “terza pagina” della cultura al Giro d’Italia e al Tour de France fino all’enogastronomia, nel suo volume «Festa di maggio. Racconti e bozzetti sportivi» (SEI, 1940) incluse il brano “100 metri” dando un saggio d’alta scuola delle sue indiscusse qualità stilistiche. Una prova d’autore alla ricerca, per certi versi “eugenetica”, dello sprinter perfetto. Una descrizione minuziosa dell’uomo più veloce al mondo che in un lampo, vissuto il suo attimo fuggente, non lo sarà più: