Pionieri della corsa: correre 80 chilometri su una pista ciclistica di 300 metri
Luc Vollard, presidente della Commissione Storia e Documentazione della Federazione francese, torna con noi proponendoci un salto a ritroso nel lontano passato, anno 1903. Quella che oggi noi chiamiamo atletica leggera a quei tempi, sia in Francia sia nel nostro Pease, era prevalentemente corsa pedestre, e ancor più corsa su lunghe distanze. Che si praticavano su strada, bien sûr, ma anche su pista, spesso in erba. Le grandi sfide fra i campioni dell'epoca (valgano per tutti Dorando Pietri, Tom Longboat, il campione olimpico di Londra l'americano Johnny Hayes. il grande britannico Alfred «Alfie» Shrubb, i vari campioni francesi Cibot, Prévost, Charbonnel, Théato, suscitavano l' entusiasmo di decine di migliaia di persone per le loro lunghe sfide. E per fortuna non c'era di mezzo la televisione con i suoi diktat sui tempi troppo lunghi delle corse a rompere i cabasisi! Per seguire i capricci di 'sta scatola (leggiTV) si sono quasi distrutti i diecimila metri in pista, che ormai si corrono con il contagocce, e si è archiviata fra i robivecchi una bellissima gara come la corsa su un'ora. Progresso? Puah! Istruiamoci leggendo il nostro amico Luc che stavolta ci parla di un campione transalpino di quei tempi: Gustave Thomas. Merci, Luc.