Trekkenfild numero 118: un compromesso fra l'antiquariato e il modernariato
Questo nuovo numero 118 è un mix di ieri oggi domani. A quelli con le tempie dipinte di grigio forse si accenderà una lampadina (a led, rigorosamente), ma questo - mormoreranno - è il titolo del film diretto da Vittorio De Sica, che vinse l'Oscar come miglior film straniero nel 1965, protagonisti Marcello Mastroianni e una dirompente Sophia Loren in lingerie nera con reggicalze, che allora era il sogno di tutti gli italici maschi, ma non potevano esternarlo, il coming out dei desideri sessuali era allora sconosciuto, anzi disdicevole. Oggi: nello scritto brambilliano che dovrebbe essere di presentazione del Golden Gala, versione fiorentina, si parla di tante situazioni che, cucite insieme, danno un quadro di st'atletica d'oggi. La quale atletica, per la serie «Idee poche, minchiate tante» se ne è inventata un'altra: la marcia sulla distanza di maratona a staffetta per i Giochi di Parigi 2024. E in ossequio alla moda dilagante, staffetta mista, due uomini e due donne. Tre, quattro anni fa, i padroni del vapore dello sport riuscirono a far cancellare la cinquanta chilometri perchè troppo lunga, che noia 'sta 50! E la ridussero a 35. Adesso la alzano a 42. Schizofrenia pura. Povera, martoriata marcia, che brutta fine stanno scrivendo per te. Ribellatevi marciatori di ogni sesso, ribellatevi, stanno per farvi fuori.