Enzo Boiardi, le 24 ore più lunghe della sua vita: Piacenza ha ricordato l'impresa del suo fondista
Quarantatre anni fa, nella notte fra il 16 e il 17 ottobre, allo Stadio Galleana di Piacenza, un uomo solo, atleta, fondista, modesto, sorridente, e dai modi sempre gentili, sfidò le sue capacità di resistenza, di sofferenza, per inseguire e realizzare un sogno. Era il 1971, l'uomo era Enzo Boiardi, il sogno era il primato italiano delle 24 ore di corsa. E divenne realtà il giorno dopo: 211 km e 831 metri. A Picenza se ne sono ricordati, specialmente i figli e.....ecco in breve quello che è accaduto qualche sera fa.
Nel salone del Circolo Ricreativo del Quartiere 4, a Piacenza, si è svolta venerdì 17 una serata dedicata al ricordo del record delle 24 ore di corsa su pista di Enzo Boiardi. Con il titolo "Buttare il cuore", si sono succedute una serie di letture ispirate alla corsa a piedi che, spaziando da temi più generali fino ad una breve storia del podismo mondiale e piacentino, passando da alcuni ritratti di campioni come Emil Zatopek, hanno introdotto la figura di Boiardi. Un intenso profilo di vita e di sport da cui si evince come la corsa sia stata motivo di riscatto sociale per il fondista piacentino e di scappatoia dalle angustie di un periodo difficile come il Dopoguerra. La riuscita del record rappresentò il coronamento di una forte spinta individuale che lo portò ad una straordinaria impresa nel pieno della maturità atletica. Dietro la realizzazione della serata lo "zampino" dei figli che hanno voluto omaggiare il proprio padre con questa struggente rievocazione . La bellissima colonna sonora e le tante immagini proiettate hanno emozionato, e a tratti commosso, le circa duecento persone intervenute, tra amici vecchi e giovani dell'atletica leggera piacentina e del circuito podistico amatoriale.
Avremo modo di occuparci del primato delle 24 ore prossimamente. Nella foto: un felice e commmosso Enzo Boiardi con la moglie Franca durante la serata piacentina.