Chi scrive queste poche righe ha avuto la fortuna, seppure una sola volta, di trascorrere un paio di settimane nella città di Eugene, sede della rinomatissima University of Oregon, indicata anche come UO, oppure U of O, e semplicemente Oregon. Nel un po' vetusto ma affascinante "tempio" atletico dell'Hayward Field, vera e propria istituzione per l'atletica universitaria statunitense, furono ospitati i Campionati mondiali juniores, poi riconvertiti foneticamente in U20. Era il 2014, era di luglio. Si lavorava in una palazzina all'interno del Campus, negli intervalli era un ricostutuente per lo spirito camminare lungo gli interminabili viali di questa cattedrale universitaria. Un collegamento atletico: otto anni fa, Lorenzo Dallavalle, piacentino, partecipò con la maglia azzurra, nella gara di salto triplo; superò bene la qualificazione, perdette la trebisonda in finale, fu decimo. Oggi Lorenzo ha una laurea in tasca, una buona collocazione ptrofessionale e...guarda il suo fratellino Andrea, classe 1999, che pure zompa con quei tre armoniosi salti/non salti che costituiscono il salto triplo. E non molti giorni orsono, sempre a Eugene, in una nuova cattedrale appositamente costruita, nel campionato mondiale dei bambini divenuti uomini, Andrea ha fatto quarto, gli son mancati sei centimetri per una medaglia (il bronzo) che avrebbe reso ancor più ricca la sua collezione. Quarto, posizione che si fa fatica a digerire per un atleta, comunque il miglior risultato di un triplista italiano ai Campionati del mondo (e ne son state officiate ormai diciotto edizioni, da quel 1983, ma la numerazione non compare più nei documenti ufficiali...dio sa perchè, forse fan fatica a contare...).
Storie e storielle, commenti, punzecchiature, e altro ancora nel numero del consueto «Trekkenfild» che ha appena trapassato la fitta rete Internet per entrate nel nostro PC. Alla lettura del numero 109 vi lasciamo, essendo di parecchie pagine necessita anche di parecchio tempo.