Dicembre 1950, lo si deduce dai pesanti cappotti: quattro a spasso sulla costruenda pista dello Stadio Olimpico di Roma, ma non sono atleti di una staffetta. Da sinistra, Giulio Onesti presidente del C.O.N.I.; l'on. Giulio Andreotti, allora giovane sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, era entrato in Parlamento con le elezioni del 1948, l'on. Ludovico Camangi, sottosegretario al ministero dei Lavori Pubblici (nato a Sora, mazziniano, esponente del Partito Repubblicano, ingegnere, partecipò alla bonifica delle paludi pontine), e infine Bruno Zauli, segretario generale del C.O.N.I. e presidente della F.I.D.A.L.
In un primo tempo la manifestazione era stata messa in calendario per il 13-14-15 ottobre, sempre a Roma. Nell’elenco pubblicato sulle pagine centrali del numero 4, 25 febbraio 1951, questa era la data annunciata per i «Campionati Militari Europei», così definiti. Anche i Campionati nazionali assoluti furono previsti nel calendario federale a Roma dal 28 al 30 settembre, ma una nota in calce diceva: “Qualora lo Stadio Olimpionico di Roma non fosse accessibile i Campionati d’Italia assoluti si svolgeranno a MILANO». Lasciamo perdere questa brutta dizione «olimpionico», ma non lo hanno capito neppure ai giorni nostri. Nella foto che qui pubblichiamo, apparsa sulla prima pagina del numero 2, qualcuno scrisse «…Stadio Olimpionico al Foro Italico…che dovrebbe essere inaugurato alla fine di settembre con la disputa dei Campionati Assoluti…». Appunto, «dovrebbe». Si dovranno attendere due anni per vederlo finito e inaugurato: 17 maggio 1953. Più tempo per la costruzione, più tempo per i VIP, «Very Important Papaveri», di fare passeggiate propagandistiche e fotografate a beneficio dei giornali, e di sé stessi.